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Padova nel mirino dei giudici

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Un'indagine, va ricordato, aperta su indicazioni della parte uscita nettamente sconfitta in assemblea (gli olandesi dell'Abn Amro) e di alcune associazioni dei consumatori. Le accuse sono aggiotaggio, insider trading e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza. In serata, con una nota, Lodi ha ribadito l'assoluta estraneità di Fiorani rispetto alle ipotesi di reato allo studio della Procura milanese. Bpl presenta l'opa. Mentre la magistratura fa il suo corso, la battaglia prosegue anche nella sede più naturale, e cioè sul mercato. Qui ieri si sono registrate due novità. La prima è che la Popolare di Lodi ha depositato in Consob il prospetto per l'opa su Antonveneta. La seconda, è invece la firma di un accordo parasociale ufficiale tra Lodi da una parte ed Emilio Gnutti, Fingruppo Holding, G.P. Finanziaria, i tre fratelli Lonati e Danilo coppola (tramite Finpaco Project e Tikal Plaza) dall'altra, relativamente alle rispettive partecipazioni nel capitale della banca. L'accordo prevede un obbligo di consultazione preventiva per operazioni straordinarie, l'obbligo per Bpl di promuovere l'opa su Antonveneta e l'obbligo per gli altri pattisti di non aderire ne all'opa ne all'opas lanciate dalla stessa Bpl. Il patto prevede inoltre obblighi di lock-up, diritti di put options e obblighi di astensione dall'acquisto di azioni Antoneventa. Il patto raggruppa il 38,57% circa del capitale attuale dell'istituto padovano: il 27,72% della Banca popolare di lodi (che detiene anche lo 0,384% a titolo di pegno e l'1,38% come prestito titoli) e il 10,583% in mano agli altri pattisti. In vista del lancio dell'opa obbligatoria e dell'opas su Antonveneta, si profila intanto il possibile ingresso in Popolare di lodi, nell'ambito dell'aumento di capitale che sarà deliberato dai soci il prossimo 2 giugno, di soggetti «di rilievo nazionale o internazionale che concludano o abbiano concluso con Bpl o con sue controllate accordi strategici e/o commerciali nei settori bancario, assicurativo, dell'asset management, del corporate finance e del merchant banking». In questo modo la popolare lodigiana ritiene di poter «incrementare il proprio patrimonio con le modalità piuttosto agili consentite dai collocamenti presso investitori istituzionali». Non solo, in base a quanto si legge nella relazione degli amministratori all'assemblea, l'ingresso nel capitale di tali soggetti «consentirebbe di incrementare il livello di liquidità del titolo» e di «dare una maggiore e più qualificata visibilità internazionale della banca, presupposto necessario per un ulteriore crescita». Allo stato «non sono pervenute manifestazioni di disponibilità per sottoscrivere azioni e obbligazioni» nell'ambito dell'aumento di capitale. L'assemblea sarà inoltre chiamata a votare la modifica della denominazione sociale in Banca Popolare italiana - Banca Popolare di Lodi e la modifica statutaria necessaria ad emettere categorie di azioni fornite di diritti diversi da quelli delle azioni ordinarie. Borsa invariata. Ieri intanto il titolo di Antonveneta si è assestato sui 26 euro, praticamente invariato (+0,04%). Leggero calo per la Lodi (-0,26% a 8,15 euro). La notizia dell'iscrizione di Fiorani nel registro degli indagati è arrivato però a contrattazioni ormai terminate.

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