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Grandi opere, mancano 27 miliardi

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La denuncia dei costruttori edili. Il Governo: pronti i fondi per Anas e porti

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E le risorse per la costruzione di nuove opere pubbliche segnano un calo del 30% in due anni. I dati sono dell'Osservatorio congiunturale dell'Ance (Associazione dei costruttori edili) presentati ieri dal presidente Claudio De Albertis. All'allarme lanciato dai costruttori ha risposto subito il Governo: presto saranno sbloccatti 1,7 miliardi per i lavori dell'Anas e 500 milioni per le autorità portuali. «Si terrà la prossima settimana una riunione del Cipe in cui Siniscalco porterà un contratto di programma triennale (2004-2006) per mettere a disposizione dell'Anas le risorse necessarie per pagare le imprese che stanno realizzando le opere sul territorio». Lo ha affermato il presidente della Commissione Trasporti Luigi Grillo al termine dell'incontro di ieri sul tema delle infrastrutture a Palazzo Grazioli con il premier Silvio Berlusconi, il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco e il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi. I dati dell'Ance. Gli 85 interventi compresi nel programma della legge e approvati dal Cipe, hanno un costo complessivo di 53 miliardi di euro ma finora le risorse disponibili ammontano a 25,8 miliardi. I costruttori chiedono chiarezza sulle risorse e spiegano che, su 81 opere bandite, ne sono state aggiudicate 40, per un valore di 18.306 milioni. Sempre secondo i dati dell'Osservatori congiunturale, le manovre di finanza pubblica hanno ridotto le risorse per interventi infrastrutturali e questa riduzione, che negli ultimi due anni è stata del 30%, per l'Ance «ha ritmi preoccupanti». A «preoccupare» è anche il tetto del 2% sulla spesa introdotto dall'ultima Finanziaria. Nonostante la contrazione. La risposta del Governo. Mentre l'Ance diffondeva i dati sulle Grandi Opere, ieri c'è stato un vertice di Governo sulle infrastrutture. «Abbiamo trovato un percorso per risolvere il problema delle risorse di cui Anas ha bisogno per far fronte ad investimenti già realizzati», ha detto Grillo sottolineando che le risorse dovrebbero ammontare a 1,7 miliardi di euro. Nel corso della riunione, ha riferito ancora l'esponente di Forza Italia, «è stata sbloccata la condizione di paralisi dei porti, determinata dalla regola del 2%. Abbiamo convinto Siniscalco di sbloccare quei fondi con una nuova circolare (che dovrebbe essere diffusa oggi, ndr). Il tetto, infatti - ha detto ancora Grillo - deve valere per tutti i ministeri, ma non sui trasferimenti alle autorità portuali» superando in questo modo la precedente circolare della Ragioneria che prevedeva che il limite valesse anche per tutti i soggetti sottostanti ai ministeri. Si tratta, ha riferito ancora Grillo, di risorse per circa mille miliardi di vecchie lire.

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