Bper nella mischia per Antonveneta e Bnl
La Popolare emiliana cresce nell'istituto romano e offre 750 milioni a Fiorani per fermare gli olandesi
Le trattative sotterranee tra gli immobiliaristi e la Banca di Bilbao che sta per lanciare un'offerta pubblica di scambio (Ops) non hanno portato a nulla e adesso i due schiaramenti si avviano alla conta nell'assemblea di sabato prossimo. E qui la maggioranza composta da Bbva, Generali e Della Valle potrebbe trovarsi di fronte un numero di azionisti molto più numeroso di quello che nella precedente assemblea aveva preferito defilarsi all'ultimo momento. Il fronte italiano si è molto rafforzato con la richiesta di Unipol di salire fino al 9,99%. Ma la grande sorpresa potrebbe arrivare dalla Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che sarebbe intenzionata a fare da grande player sia della partita Bnl che in quella Antonveneta. Bper, oltre ad avere oltre il 3,5% dell'istituto di credito romano, ha concesso una fidejussione di 750 milioni ad Antonveneta e sarebbe pronta a impegnarsi con altre risorse nello scontro contro gli olandesi di Abn Amro. Tornando al contropatto, ogni decisione su come affrontare l'assemblea sarà presa domani, in una riunione dei soci: Caltagirone, Coppola, Ricucci, Statuto, Lonati, Bonsignore. Tra le ipotesi c'è anche la possibilità di continuare a cercare un accordo, dopo il risultato di sabato. Ieri intanto una rappresentanza del Bilbao si è recata in BankItalia, secondo fonti finanziarie, dopo l'ok del Governatore all'ops e in vista dell'illustrazione degli aspetti tecnici legati all'operazione. Borsa ai massimi. Nel frattempo resta alta la tensione a Piazza Affari nonostante un ripiegamento delle azioni: tra lo scarso flottante della Bnl è passato di mano il 2% della banca. Acquirente la Bper, schierata all'ultimo momento in difesa dell'italianità, che ha acquistato ad un prezzo elevato, 2,73 euro, superiore a quello dell'offerta spagnola. Gli emiliani negano di avere in mano il 3,5% della Bnl e porteranno comunque il pacchetto "in dote" alla cordata anti-spagnola. Che dovrà muoversi tra paletti molto stretti per evitare di incappare in un concerto come sanzionato dalla Consob nell'ultima assemblea di Antonveneta. Esiste già un "precedente" segnalato dal Bbva alla Commissione per segnalare che il contropatto e altri soci hanno fatto mancare complessivamente oltre il 30% del capitale ed hanno fatto così saltare l'assemblea nella prima convocazione. Niente intesa. Al momento, sottolineano fonti qualificate, resta comunque impossibile arrivare ad un accordo tra le parti. Ognuno, spiegano, punterà ad arrivare in assemblea e misurare la propria forza. Soltanto successivamente potrebbe riprendere la discussione su come trovare una co-governance. Per questo il contropatto punta a strappare il controllo della banca piazzando otto consiglieri e cercando di non far scattare l'obbligo di una contro-opa a cui tutti i protagonisti negano di voler ricorrere. Ad iniziare dalla Unipol, che ribadisce la volontà di tutelare la propria presenza in Bnl Vita. Tempi stretti. Dopo la riunione di sabato ci sarà un mese di tempo per trovare una governance adeguata per il controllo della banca tra i vari protagonisti della cordata italiana o quanto meno, nel caso il progetto industriale del contropatto non dovesse decollare, per costringere il Bbva a rivedere l'offerta. A quel punto bisognerà vedere quanti reggeranno ad un rialzo delle condizioni. Un rilancio sul quale il mercato continua a sperare mantenendo alte le quotazioni a Piazza Affari e sul quale dalla Spagna assicurano non esserci novità.