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Bper e Unipol riaprono i giochi sulla Bnl

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Si rafforza il catenaccio anti-spagnolo: la Popolare emiliana al 3,5% e Consorte chiede di salire al 10%

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E mentre crescono le voci su un possibile bis della Consob (dopo l'opa obbligatoria su Antonveneta sta indagando su un'analoga operazione di concerto a carico del contropatto Bnl) torna alta la febbre sulla banca romana. Gli operatori infatti hanno ripreso a scommettere sull'esito dell'offerta di scambio lanciata dal Bilbao e su un rilancio del prezzo per respingere Unipol e Bper uscite allo scoperto. La compagnia bolognese ha annunciato di aver chiesto l'autorizzazione a Bankitalia per salire oltre il 5% in Bnl. Uno sforamento che potrebbe arrivare al 9,9% senza ulteriori nulla osta, ma che nel caso Unipol ha detto di voler perseguire solo dopo l'assemblea degli azionisti di sabato. Un appuntamento dove la società guidata da Giovanni Consorte potrebbe eventualmente presentarsi già con il 4,9%. Per ora in ordine sparso rispetto agli altri azionisti, per evitare una denuncia di concerto con il contropatto (al 26,6% della banca romana) da parte della Consob. Al fianco della cordata italiana intanto potrebbe arrivare la Popolare dell'Emilia Romagna che ha confermato la disponibilità ad apportare un quota del 3,5%. Il catenaccio antispagnolo perciò potrebbe definirsi una volta per tutte visti tempi che iniziano a stringere. Un'alleanza variegata che resta in attesa, soprattutto nella speranza che Popolare di Vicenza e Mps si schierino, se non apertamente a favore, almeno contro l'offerta del Bbva. Vicenza da sempre si è mostrata più incline a tutelare il mantenimento di un "comando tricolore" delle banche, resta invece amletica la posizione di Siena. Sabato prossimo comunque sia Mps sia l'istituto presieduto da Gianni Zonin voteranno una loro lista, alternativa a quella del Patto Bbva-Generali-Della Valle e ai candidati del contropatto. L'impazienza è anche per conoscere l'esatta presenza degli azionisti nella prossima assemblea. Per la prima convocazione, sabato 30 aprile, erano state depositate certificazioni pari al 75,8% del capitale della Bnl. Il primo appuntamento con i soci di Via Veneto è saltato per volontà del contropatto e altri soci che hanno fatto mancare un ipotetico 31% e oltre di capitale, tanto da far segnalare dal Bbva alla Commissione per la Borsa una possibile azione concertata. Una denuncia che fa restare gli azionisti anti-ops molto guardinghi, perchè è palese la volontà di evitare una contro-opa anche adesso che la eventuale presenza di una banca popolare e una compagnia assicuratrice al fianco del contropatto sanerebbe l'assenza di un partner finanziario accanto a soci industriali, vietata dal testo unico bancario. In vista dell'appuntamento di sabato intanto anche la Borsa si infiamma nella corsa agli ultimi acquisti. Il titolo ha terminato la seduta con un balzo del 4,47% a 2,68 euro, fra scambi pari all'1,9% del capitale. La valutazione di Bnl resta superiore al livello attribuito dagli spagnoli nella definizione del concambio (un titolo basco ogni cinque di Via Veneto). A tenere alta la tensione anche lo stop (non si sa se momentaneo o definitivo come sostengono alcuni) all'ipotesi di trattativa tra patto e contropatto per giungere ad una soluzione concordata o di co-governance dell'istituto post-ops. I due schieramenti procedono perciò divisi alla meta a meno di improvvisi cambiamenti di linea. Il deposito dei titoli in vista dell'assemblea dovrà essere effettuato entro la mezzanotte di mercoledì sera.

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