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I sindacati hanno fatto le loro proposte e attendono una risposta. Il ministro : «Siamo un po' più vicini»

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Tempi stretti per la trattativa sul rinnovo del contratto del pubblico impiego. Ieri sera vertice di tre ore con le parti sociali

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Ieri in serata c'è stato un nuovo incontro informale per cercare un accordo. «Siamo un pò più vicini» ha commentato il ministro dell'Economia Siniscalco uscendo a tarda notte dalla riunione. «Abbiamo fatto una proposta che per noi rappresenta l'accordo e su questa aspettiamo la risposta del governo» ha detto il segretario generale della Uil Angeletti. E il numero uno della Cisl: A questo punto aspettimao risposte. Forse ci vedremo domani», (oggi per chi legge ndr.) Ma la partita è ancora tutta da giocare anche all'interno del Governo, con An e Udc che spingono per aumenti "congrui", mentre Lega si schiera con il ministro dell'economia, Domenico Siniscalco ed esclude la possibilità di incrementi superiori alla soglia di 100 euro. Asse Lega-Siniscalco. Ieri il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha giudicato «assolutamente legittime» le preoccupazioni espresse dal ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, secondo il quale bisogna prendere come esempio il settore privato, dove i contratti sono biennali e hanno chiuso tutti sotto i 100 euro. Il ministro leghista appoggia il collega di via Venti Settembre su tutta la linea. «Se decidessimo aumenti superiori ai 100 euro medi - ha detto - ci sarebbero problemi di equità tra i contratti degli statali e chi sta cercando di chiudere i contratti privati». Insomma non è il caso di creare un precedente scomodo per la trattativa aperta sui contratti dei metalmeccanici. Le parole del ministro dell'Economia sono state apprezzate anche dal vicepresidente della Confindustria, Alberto Bombassei, secondo il quale si tratta di un «richiamo al buon senso». Sindacati all'attacco. Ma i sindacati non ci stanno e continuano a chiedere aumenti superiori alle offerte del Governo (l'ultima proposta sarebbe di 99 euro, contro i 130 euro richiesti dalle parti sociali), invitando l'Esecutivo a non mescolare troppo le carte creando ulteriore confusione su una trattativa che ormai si protrae da 16 mesi. «Non si possono mettere assieme le mele e le pere - ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - Quando parliamo di rinnovi dei contratti pubblici, parliamo complessivamente di un costo contrattuale che fa riferimento a un primo e a un secondo livello. Nei contratti privati si parla soltanto di un livello». Siniscalco ha espresso preoccupazione anche per la situazione dei conti pubblici che rischiano di essere messi sotto pressione da aumenti troppo elevati rispetto ai 95 euro previsti dalla Finanziaria 2005. Ma anche su questo versante i sindacati attaccano. «Non abbiamo chiesto un soldo in più di quanto è dovuto ai lavoratori», afferma il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, precisando che «il Governo non può scaricare sui lavoratori l'incapacità non solo di far quadrare i conti dello Stato, ma soprattutto di rispettare l'accordo sul costo del lavoro e la politica dei redditi». La piattaforma dei metalmeccanici. Angeletti riferendosi al rinnovo del contratto dei metalmeccanici si scaglia contro l'accordo del 1993 sulla politica dei redditi. «Abbiamo proposto il cambiamento del sistema contrattuale perché oggi quel sistema porta a una riduzione programmata del salario reale. Federmeccanica e Confindustria, però, si sono rifiutate di modificarlo», ha detto ieri il leader della Uil durante il Forum della pubblica amministrazione in corso a Roma. E rivolgendosi a Bombassei ha minacciato: «se continuate a insistere vi mando una disdetta formale».

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