Sky, a giugno le nuove tariffe

Ma anche piena soddisfazione per le performance di Sky Italia da parte di Rupert Murdoch, presidente di News Corporation, che ha fatto il punto della situazione della pay tv italiana con gli analisti finanziari e la stampa, a margine della presentazione della trimestrale alla Sec, la commissione federale americana sulla borsa. Crescono infatti gli abbonati (136mila in più fra gennaio e marzo), scendono le perdite, salgono gli utili e Sky Italia punta al pareggio entro il prossimo trimestre, guardando senza preoccupazioni alla concorrenza con il digitale terrestre. Nel periodo conclusosi lo scorso 31 marzo - sottolinea una nota di Sky Italia - gli abbonati alla piattaforma digitale italiana hanno superato quota 3,2 milioni, grazie all'incremento pari a 575 mila unità registrato nei primi nove mesi dell'anno fiscale. Le perdite operative sono scese del 13% rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, scendendo da 624 a 494 milioni di dollari, mentre i ricavi sono cresciuti del 26% passando da 494 a 624 milioni di dollari. Ad alimentare le perdite sono stati i costi dei diritti di trasmissione per cinema e calcio e quelli legati al lancio dei nuovi canali d'intrattenimento, oltre alla spesa per la sostituzione dei vecchi decoder. Per accelerare la corsa verso il punto di pareggio, atteso entro il prossimo trimestre, a partire da giugno la pay tv italiana incrementerà il canone per i nuovi abbonati di due euro su tutti i pacchetti premium. L'aumento, pari al 3,4% sul pacchetto più costoso, non riguarderà i vecchi abbonati e non modificherà il costo dell'offerta basic, il cui prezzo resta invariato. Dal suo lancio, avvenuto il 31 luglio 2003, ad oggi, le tariffe di Sky non erano mai state ritoccate, mentre l'offerta è cresciuta di 22 canali, praticamente uno al mese. «Tutti i parametri di Sky Italia sono perfettamente in linea con i nostri piani - ha dichiarato Murdoch, - Ciascun indicatore, dalla crescita del numero di abbonati, al tasso di disdette, al costo d'acquisizione dei nuovi abbonati e ai ricavi medi per abbonato, evidenzia il costante progresso della pay tv». Quanto all'offerta di calcio sul digitale terrestre, Murdoch ha ribadito la propria sicurezza. «Se la competizione fosse un problema, non si spiegherebbe il fatto che il tasso di disdette è ai minimi assoluti, con un valore nel trimestre all'8%, e al 9.5% su base annuale. Se l'offerta di eventi sportivi in Dtt fosse in grado di frenare, come pensano alcuni, la crescita della pay tv, avremmo già assistito ad una diminuzione dei nuovi abbonati, cosa che non si è verificata: nel trimestre Sky ha acquisito nuovi clienti allo stesso ritmo di un anno fa».