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I milanesi di Aem giocano la loro partita

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Lo schema di massima prevede la suddivisione fifty-fifty tra Edf e Aem di un nuovo veicolo finanziario cui faranno capo le quote Edison. L'intesa verrà ora perfezionata già la prossima settimana, secondo le attese, in una partita che è legata a doppio filo con l'ingresso di Enel nel nucleare francese. Quasi certo l'ingresso nella newco, tra altri soggetti finanziari, di Mediobanca. Allo stato resta poi confermato anche il ruolo dell'emiliana Enia e di Sel Bolzano tra i partner industriali, che affiancheranno con quote di minoranza l'ex municipalizzata milanese. Escono invece con laute plusvalenze gli altri alleati di Edf in Italenergia, Fiat, la Tassara di Romain Zaleski e le tre banche (Capitalia, Intesa e SanPaolo Imi) dopo l'esercizio delle proprie opzioni a vendere annunciato ormai da settimane e congelato dai francesi con un arbitrato. L'operazione, dopo la decisione strategica di Edf di restare in Italia e scegliere l'offerta dell'utility milanese, non è ancora stata formalizzata con un contratto. Secondo il numero uno dell'Aem, Giuliano Zuccoli, sarà siglato «la prossima settimana». «Siamo in attesa di completare l'operazione», ha spiegato. Ufficialmente, dunque, non c'è nessuna indicazione sul valore dell'operazione. Secondo quanto si è appreso da un consigliere di Edf, comunque, il cda del gruppo francese ha già previsto accantonamenti per la partita ed è «consapevole che l'operazione costerà cara». «Siamo ancora in fase negoziale - ha spiegato Zuccoli - Abbiamo già fatto un'offerta vincolante e sono stati messi a punto i meccanismi. Dobbiamo verificare la congruenza del prezzo con i fatti che accadranno nei prossimi giorni», ha spiegato con un riferimento anche al coinvolgimento di Enel nel nuovo reattore nucleare Epr. Secondo alcune indiscrezioni l'accordo con Aem valuta i titoli Edison in pancia a Italenergia Bis attorno a 1,54 euro. Ci sarebbe poi un'intesa di massima a mantenere limitato (fino a 1,60 euro) l'esborso previsto per l'opa obbligatoria, i cui costi non sarebbero così ripartiti in maniera paritetica. Sembrerebbe intanto ancora da definire il prezzo dell'Opa obbligatoria, nonostante le voci che puntano su un valore attorno a 1,85 euro. Il secondo quesito presentato da Edf che permette di capire se nel conteggio del prezzo si dovrà tenere conto o meno del prezzo più alto pagato per le put (2,2 euro) è infatti ancora in attesa di una risposta della Consob, al pari del quesito presentato lunedì da Aem.

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