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Benzina, le compagnie escludono ribassi

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Dai petrolieri il messaggio non è incoraggiante. Almeno per chi, automobilisti in prima linea, da tempo guarda alle colonnine dei distributori - da quasi un mese sui livelli record - attendendo una discesa dei prezzi di verde e diesel. «Speriamo che questo trend di calo prosegua per poter intervenire sui prezzi finali», ha precisato ieri Vittorio Mincato, l'amministratore delegato dell'Eni, il gruppo che conta la maggior quota di mercato della distribuzione carburanti, riferendosi però solo al gasolio. L'unico - ha detto - che mostra un andamento «più riflessivo». Per quanto riguarda invece la benzina i prezzi internazionali del carburante hanno «avuto una ripresa all'insù», ha spiegato, lasciando intendere che grandi spazi di intervento sui prezzi della verde al momento non ce ne sarebbero. «Siamo rimasti fermi dal primo aprile», ha aggiunto Mincato riferendosi ai prezzi dei marchi del gruppo. Prezzi, quelli praticati dalle compagnie tra mille polemiche dei consumatori, che il presidente dell'Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, e tornato ieri a difendere rinviando al mittente le accuse ai petrolieri di adeguamenti più veloci in caso di aumento e più lenti in caso di ribassi internazionali. «I criteri sono sempre gli stessi, sia in salita che in discesa: non ci sono meccanismi a due velocità» ha spiegato ribadendo che «i prezzi italiani seguono l'andamento internazionale. Come dimostra il trend di aprile: mentre i mercati internazionali si impennavano, il prezzo della benzina italiano è rimasto fermo».

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