Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Impregilo, le banche prendono tempo

default_image

Gli istituti prima d'impegnarsi vogliono avere certezze sul piano di ristrutturazione finanziaria

  • a
  • a
  • a

È servito per avviare l'esame della situazione finanziaria di Impregilo l'incontro che in mattinata ha visto di fronte gli istituti di credito, e il direttore finanziario della società, Luca Egidi, accompagnato dagli advisor (gli studi Colombi e Poli) in vista di ulteriori appuntamenti, «attesi a breve». Un vertice dall'esito «interlocutorio», ma che ha consentito a Sanpaolo Imi, Intesa, Unicredit e Capitalia di essere informati sullo stato dei conti e sulle decisioni prese alla vigilia dal patto di sindacato di Gemina e poi dal consiglio d'amministrazione che ha approvato un'iniezione di nuove risorse a sostegno di Impregilo pari a 250 milioni. Da quanto si apprende, se da un lato l'incontro - durato circa 3 ore e mezza - ha fatto emergere l'apprezzamento delle banche per le mosse di Gemina, auspicate peraltro dagli stessi istituti, dall'altro ha lasciato ancora del tutto insoluti gli aspetti relativi alla migliore soluzione da seguire per «una efficace ristrutturazione finanziaria di Impregilo», come riferisce un'autorevole fonte vicina alle trattative. In particolare, «l'intervento delle banche potrà essere più chiaro con le modalità dell'apporto deliberato da Gemina», che potrebbe ad esempio avvenire con l'acquisizione da Impregilo dell'11% di Aeroporti di Roma oltre che con la possibile sottoscrizione di un «consistente» aumento di capitale o ancora con la cessione a terzi di quote azionarie o asset a questo punto non strategici. Il finanziamento alla società di Sesto San Giovanni potrebbe quindi essere erogato, sottolineano le stesse fonti, solo con le «opportune misure di garanzia e toccare anche i 600 milioni», il minimo stimato per poter sostenere il rimborso dei due bond in scadenza a maggio e a giugno (550 milioni nel complesso), per garantire le scadenze della gestione corrente e per gli ingenti investimenti programmati. Insomma le banche prima di sbilanciarsi vogliono avere certezze sul piano industriale. «Nel fondo sono ottimista», ha commentato sulla riuscita della complessa operazione, Roberto Poli, consulente per il piano di finanziamento di Impregilo. Mentre, si è appreso al termine del summit con le banche, «non risultano offerte da parte di nuovi soci». Allo stato dei fatti quindi in attesa che si chiarisca la strategia di Gemina e delle banche, il costruttore Marcellino Gavio che giorni fa aveva manifestato interesse per Impregilo, si è messo in attesa. Intanto, dopo il balzo della vigilia, Impregilo e Gemina ieri hanno ritracciato sotto il peso dei realizzi cedendo terreno a Piazza Affari: la prima ha perso il 3,97% a 0,4274 tra scambi piuttosto sostenuti (-3,25% a 0,5386 le azioni di risparmio); la seconda è retrocessa del 2,97% a 0,9984, con i titoli nella versione risparmio che hanno limitato le perdite (-0,9% a 1,09).

Dai blog