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RUSH finale per il ddl sull'internazionalizzazione delle imprese italiane.

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Il provvedimento punta alla promozione di interventi a sostegno del sistema produttivo italiano che rendano più sinergica l'azione svolta dai soggetti pubblici e privati che operano all'estero. Strumento fondamentale sarà lo sportello unico all'estero che consentirà una più efficace azione dei soggetti pubblici e privati operanti nel comparto. Inoltre garantirà una maggiore coerenza delle attività di promozione e di sostegno all'internazionalizzazione con gli obiettivi di politica internazionale del governo. Poche sono state le modifiche introdotte nelle precedenti letture, spiega il relatore alla Camera, Enzo Raisi, che sottolinea: «cambiamenti strutturali non ce ne sono». L'unica modifica sostanziale riguarda «l'inserimento di Sviluppo Italia tra i soggetti di riferimento per l'istituzione degli sportelli unici all'estero» che si va ad aggiungere alle ambasciate, alle camera di commercio estero, alla Simest, all'Enit e a «tutti i soggetti privati che sono legittimati nella loro attività estera a poter intervenire in questo campo». Sviluppo Italia, spiega Raisi, «avrà il compito di attrarre capitale estero in Italia e favorire lo sviluppo delle imprese italiane all'estero». È stata data inoltre la possibilità «alle imprese del Sud, che risiedono nelle regioni svantaggiate e che hanno avuto i contributi dell'Ue, di creare accordi di programma con i soggetti che operano in Italia e all'estero. Le regioni che sono ancora inserite nei progetti dell'Ue saranno quindi agevolate con accordi di programma appoggiandosi anche allo sportello unico all'estero per il processo di internazionalizzazione». L'obiettivo del provvedimento, afferma il relatore, è quello di «riuscire a fare sinergia per raggiungere traguardi condivisibili. Speriamo di arrivare presto alla chiusura» aggiunge. Si tratta di una legge importante, sottolinea Raisi, perchè «per la prima volta viene unificata l'azione degli operatori che lavorano per attrarre capitale estero in Italia e per diffondere l'impresa italiana all'estero».

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