Bnl, Abete è pronto all'intesa
Dopo l'apertura delle Assicurazioni Generali (fanno parte del patto di sindacato) ad una soluzione diplomatica della guerra in corso per il controllo della banca romana (uno scontro non conviene a nessuno ha detto l'Ad del Leone, Giovanni Perissinotto), ieri è toccato al presidente di Via Veneto, Luigi Abete rimarcare questa disponibilità. Condizionata però da alcuni paletti che l'ex presidente di Confindustria ha voluto precisare: «le regole». Abete non ha specificato quali, ma certamente il riferimento può essere a quelle scritte e codificate, come il mantenimento della squadra di comando entro la soglia dell'opa. Ma anche a quelle non scritte, relative al corretto riconoscimento del ruolo di ogni protagonista in campo, anche dei soci fuori dal patto, e del management che ha traghettato la banca romana dalle sabbie mobili del crac argentino al risanamento degli ultimi tempi, suggellato dall'aumento di capitale da 1,2 miliardi concluso poche settimane fa. Ieri mattina, prima di presiedere il consiglio d'amministrazione, Abete ha poi precisato la sua posizione all'uscita di un incontro all'unione industriali di Roma di cui è presidente. E ha ribadito il ruolo chiave di Generali e Bbva nella banca, mostrando apprezzamento per i riconoscimenti arrivati da Perissinotto. Riconosciuta anche l'importanza di azionisti di rilievo nazionale, come Popolare di Vicenza e soprattutto Mps. Ma, e questo lo ha ripetuto più volte, Abete ha insistito nell'essere il presidente di tutti i soci, quelli non inseriti in nessun patto e quelli imprenditoriali. Questi ultimi restano per il momento a guardare gli sviluppi della situazione dopo l'argine allo straniero alzato dal governatore Antonio Fazio e dal premier Silvio Berlusconi. Gli amministratori spagnoli, lasciando la sede della banca, non hanno commentato questo ennesimo stop alle mire degli stranieri nelle banche italiane e si sono trincerati dietro un no comment. Abete ha poi annunciato la decisione del consiglio di approvare separatamente i conti del quarto trimestre 2004 e quelli dell'intero esercizio. Nessuna dichiarazione, invece, sui risultati dell'ispezione di Bankitalia. Il Cda ha poi deliberato un aumento di capitale sociale a titolo gratuito finalizzato all'assegnazione a 509 dipendenti che hanno maturato 25 anni di servizio effettivo, di 780.920 azioni ordinarie, del valore nominale di 0,72 euro ciascuna (godimento 1° gennaio 2004), per un valore nominale complessivo di 562.262,40 euro.