Bnl, il patto prepara le sue mosse
Altolà delle Generali: lo scontro con il contropatto non conviene a nessuno
Adesso il rapporto è completo e via Nazionale potrebbe farlo recapitare nelle prossime ore all'istituto bancario, giusto in tempo perchè il presidente Luigi Abete possa illustrarlo al consiglio d'amministrazione fissato per oggi pomeriggio. Ma non è questo a preoccupare Abete, anzi il presidente conta sull'esito positivo delle ispezioni come una buona carta da giocarsi con i consiglieri, irrobustendo la sua posizione. Ben altri sono i pensieri che gli fanno perdere sonno e appetito. Non si riesce a trovare una soluzione all'avanzata della cordata di azionisti legati a Francesco Gaetano Caltagirone che avrebbero raggiunto la stessa percentuale nel capitale del patto di sindacato (Della Valle, Generali e gli spagnoli della Bbva). Ieri sera si è riunito il patto di sindacato ma non ha partorito nessuna soluzione all'intricata situazione. Dalla Banca d'Italia continuano a arrivare consigli del tipo: basta con le liti, cercate di trovare un accordo, incontratevi su un terreno neutro lontano dai riflettori e discutete. Ma al momento il pressing del Governatore Fazio non ha sortito alcun effetto. Anzi, Abete ha cominciato a disertare anche quelle occasioni pubbliche in cui sa di incontrare Caltagirone; a costo di scatenare le malelingue. Ed è quanto è successo al convegno «Roma al 2015» in cui ha sfilato tutta la Capitale che conta, tranne lui, l'assente eccellente. Ma come avrebbe potuto passare, facendo finta di niente, davanti a Caltagirone, seduto in prima fila in un Auditorium affollatissimo? A questo punto, però, gli inviti a non spingere lo scontro alle estreme conseguenze cominciano a venire anche dall'interno del patto di via Veneto. Così ieri l'amministratore delegato delle Generali Giovanni Perissinotto ha lanciato un messaggio chiaro: uno scontro fra il patto e il contropatto di Bnl «non conviene a nessuno». L'ad ha ribadito la posizione del suo istituto ovvero che «l'ingresso nel patto significava appoggiare un management competente e in grado di rafforzare la banca. Restiamo con queste basi e con questo accordo. Credo che Bnl abbia grandi possibilità per migliorare la propria reditività, la propria capitalizzazione e il proprio posizionamento come entità stand alone. Questo, a nostro avviso, è il piano prioritario per Bnl». Quanto agli spagnoli del Bbva al momento si mantengono defilati, dopo che le loro mire espansionistiche sono state rintuzzate con fermezza sia da Fazio che da Berlusconi, entrambi alleati nella difesa dell'italianità delle banche.