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Tregua finita, nei trasporti torna il caos

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Dalle 21 di questa sera si fermano i treni. Rischio paralisi per autobus e tram

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Ma le preoccupazioni più forti adesso vengono dai trasporti pubblici locali (autobus, metropolitane e tram). Treni. Lo sciopero scatterà alle 21 di questa sera. A incrociare le braccia saranno i macchinisti delle Fs, per chiedere maggior sicurezza dopo l'incidente di Crevalcore che il 7 gennaio scorso ha provocato la morte di 17 persone e il ferimento di oltre 80 passeggeri. Lo sciopero, indetto dai macchinisti autonomi, si concluderà domani alle 21. Nonostante il rifiuto dei sindacati nazionali (Cgil, Cisl, Uil Ugl, Sma e Orsa) a dare il patrocinio, i promotori dello sciopero prevedono una adesione del 90%. Le Fs, comunque, hanno garantito i servizi essenziali indicati nell'Orario ufficiale di Trenitalia. Saranno anche garantiti i treni del trasporto locale nelle fasce orarie comprese dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21). Nel Lazio sarà assicurato il collegamento tra Roma Termini e l'Aeroporto di Fiumicino con i treni del Leonardo Express o con servizi sostitutivi su strada.Per informazioni e per consultare il programma dei treni circolanti, oltre alle postazioni informative di tutte le principali stazioni italiane, i clienti possono visitare il sito www.trenitalia.com oppure telefonare al call center di Trenitalia, al numero 892021 (alla risposta digitare il numero 5). Aerei. Disagi in vista anche per chi dovrà prendere un aereo nei prossimi giorni. Un pacchetto di scioperi (il primo era previsto per domani) proclamati dagli assistenti di volo e dai piloti Alitalia per protestare contro i turni di lavoro troppo lunghi, sono stati rinviati dal ministro dei trasporti, Pietro Lunardi. Gli stop programmati per il 17 e il 31 gennaio dal Sult e quelli per il 19 dall'Anpac e dagli Assistenti di volo di Filt-Cgil e Fit-Cisl non sono stati però revocati, e quindi per ora slittano a data da destinarsi. Autobus. I 120 mila addetti del settore potrebbero non trovare nella prossima busta paga gli aumenti ottenuti con il nuovo contratto nazionale. E questo perchè governo e regioni non hanno ancora erogato i 260 milioni di euro concordati con le aziende locali. Le associazioni nazionali degli autoferrotranvieri, Asstra e Anav, hanno messo in allarme la presidenza del Consiglio, ma intanto cresce la possibilità di scioperi improvvisi. Tanto che alcune aziende locali, come quella di Venezia, hanno preferito anticipare di tasca propria gli importi dovuti, così da scongiurare ogni agitazione. Una mossa che però non trova riscontro nelle maggiori città italiane, a partire da Roma. Città che in questi giorni di emergenza smog, in caso di blocco dei servizi pubblici potrebbero finire nel caos più completo.

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