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La Bce ha deciso: l'export può attendere

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Francoforte lascia i tassi al minimo storico del 2%. L'euro rallenta, ma resta fortissimo sul dollaro

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Banca che però è ottimista sull'economia di Eurolandia: le pressioni inflazionistiche sono leggermente diminuite, le condizioni per la ripresa economica continuano a essere presenti, il caro-petrolio pesa un pò meno di prima e il livello dei tassi è in linea con lo scenario macroeconomico. Dunque non è necessario nessun intervento sui tassi, che restano invariati al 2%. Una mossa che arriva mentre l'euro interrompe la corsa al rialzo sul dollaro: la moneta europea oscilla a quota 1,32 dollari con il mercato che prende una pausa. La decisione della Bce di non toccare il livello del costo del denaro era ampiamente prevista dal mercato che però ha visto sfumare l'ipotesi di un futuro irrigidimento della leva monetaria. Una possibilità che il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, aveva adombrato nella riunione di dicembre del direttivo. Mentre ieri il governatore, pur evitando accuratamente l'argomento, ha fatto capire che l'orientamento di politica monetaria è tornato pienamente neutrale. Per il futuro, dunque, il costo del denaro nell'eurozona non dovrebbe subire variazioni tenuto conto che, come ha rilevato lo stesso Trichet, sono diminuite le pressioni inflazionistiche anche se l'Istituto di Francoforte resterà «vigile» a fronte del «persistere di rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi nel medio termine» sull'onda del caro-petrolio. Per di più, sul supereuro il numero uno della Banca centrale europea non si è discostato dalla solita formula definendo «non benvenuto» il recente apprezzamento della moneta. La questione sembra ormai rinviata al prossimo G7 in programma il mese prossimo, mentre resta da vedere quale sarà la reazione degli operatori al previsto nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed. Nel meeting del primo e 2 febbraio, la banca centrale Usa dovrebbe mettere mano alla sesta stretta consecutiva di un quarto di punto portando il costo del denaro al 2,50% per poi proseguire ancora nel ciclo rialzista. Se la Fed confermerà la strategia dell'aumento graduale del costo del denaro, gli effetti sull'euro-dollaro dovrebbero iniziare a vedersi.

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