Un istituto in bilico tra le cordate
Insieme i tre soci hanno circa il 29% del capitale, e non possono crescere oltre perchè a quel punto scatterebbe l'obbligo di presentare una costosissima Offerta pubblica d'acquisto (Opa). Dall'altro lato, una cordata di imprenditori contesta la gestione Abete e ha raccolto quasi la stessa quota di azioni. L'accordo, denominato contropatto, è costituito dal costruttore-editore Francesco Gaetano Caltagirone (4,9%), gli immobiliaristi Danilo Coppola (4,9%), Stefano Ricucci (4,9%), Giuseppe Statuto (4,1%), i fratelli Lonati (2,4%), la Gfip di Vito Bonsignore (1%, ma può salire al 4%) e Giulio Graioli (1%). Un terzo patto di consultazione lega il Monte dei Paschi di Siena (4,6%) e la Banca Popolare di Vicenza (3%). Di recente Bnl ha chiuso un aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro.