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Competitività, venti di baruffa

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A chiedere modifiche sono i ministri di An, Alemanno e Gasparri, che insistono per aggiungere nuove risorse e dare più sostegnio al Mezzogiorno. Ma una ricetta, che punta anche sul protezionismo per le nostre imprese, arriva dal numero due di Forza Italia, Giulio Tremonti. E Confindustria insiste per «un rilancio delle riforme strutturali a 360 gradi», da fare «al più presto con ambizione e coraggio». A partire da alcune «misure urgenti, da prendere nei prossimi giorni», che possono essere varate «in massima fretta e senza aggravi significavi della finanza pubblica»: dal blocco dell'addizionale regionale Irap all'innalzamento del limite per la compensazione dei crediti di imposta, dagli sgravi contributivi per i nuovi assunti e sugli aumenti salariali al riordino del sistema di incentivi alle imprese, dalle agevolazioni per gli investimenti in innovazione e ricerca agli sgravi sull'utilizzo industriale di energia elettrica. Questa, in sostanza, la ricetta che Confindustria suggerirà al Governo nel corso dell'incontro di giovedì con le parti sociali. In una bozza di documento che i tecnici di viale dell'Astronomia hanno messo a punto durante la pausa festiva, l'associazione guidata da Luca Cordero di Montezemolo chiede al Governo un «segnale tempestivo di risveglio», ancor più necessario dopo «una Finanziaria deludente ai fini del rilancio dello sviluppo». Tra le richieste, oltre ad interventi coraggiosi, gli industriali premono per alimentare il dialogo attorno a quello che hanno definito un «Progetto-Paese». Richiesto, inoltre, incentivi a ricerca e innovazione e più in generale un riordino degli incentivi, ma non per fare cassa. Tra le altre proposte, la trasformazione dell'Enit in Agenzia nazionale per il Turismo, ampliandone la dotazione finanziaria.

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