Si avvicina la resa dei conti tra Fiat e GM
Attesa per il discorso dell'ad americano Wagoner in vista dell'incontro con Marchionne
Prima ci sarà la colazione con la stampa internazionale, poi, Richard Wagoner, numero uno della Gm prenderà la parola. Nello scontro tra Detroit e Torino continua a regnare l'incertezza ed anche oggi difficilmente si andrà al di là delle frasi di circostanza per dare un giudizio sullo stato del contrasto. Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat Richard Wagoner, non si sono infatti ancora visti in base alle regole fissate dalla mediation avviata lo scorso 16 dicembre dalla GM sulla validità da parte della Fiat di poter esercitare l'opzione put, cioè il diritto di potere vendere agli americani l'intero settore auto tra il 2005 e il 2010 (attualmente la Gm ne possiede solo il 10%). Il termine dei 20 giorni entro cui si deve svolgere in terra neutrale il faccia a faccia tra i due top manager scadrà infatti entro la prossima settimana ed è quindi presumibile che Wagoner, che contesta al rivale italo-canadese la validità della vendita della Fidis e la ricapitalizzazione di Fiat Auto, cercherà di non esporsi troppo su quelle che sono le reali intenzioni della GM nei confronti del partner italiano. Le due parti stanno cercando una soluzione soft, ma tutto ruota intorno all'eventuale cifra che la Gm potrebbe dare alla Fiat per togliersi la spada di Damocle del put, tenuto conto che la Casa di Detroit non ha nessuna intenzione di acquisire i tre marchi (Fiat, Lancia e Alfa Romeo) di Fiat Auto. Gli americani in passato hanno proposto 500 milioni di dollari, gli italiani hanno controbattuto rilanciando per tre miliardi di dollari. Un divario troppo netto tra i due contendenti, che in un anno di serrate trattative tra i rispettivi ufficiali legali, ufficiosamente terminate lo scorso 15 dicembre ma in realtà sempre vivaci, non sono riusciti a trovare una soluzione. È probabile che Gm e Fiat abbiano sparato rispettivamente al ribasso e al rialzo per poi trovare un accordo su una cifra ragionevole. In caso di insuccesso dell'incontro, entro 10 giorni, potrebbe scattare l'eventuale ricorso alla magistratura di New York.