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Edison, riunione a Parigi per un compromesso

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L'incontro sarà il preludio di un vertice bilaterale (con Berlusconi e Chirac) che si terrà il 25 gennaio. Sia Italia sia Francia, infatti, intendono mettere a punto soluzioni che sblocchino la vicenda Edison, dove il gigante monopolista Edf è obbligato a rilevare, a partire da febbraio, l'80% delle quote non detenute in Italenergia bis (la holding di controllo di Edison). Questo pur avendo i propri diritti di voto congelati al 2% da un decreto varato a suo tempo dal Parlamento italiano nel 2001 per l'assenza di reciprocità fra i mercati italiano e francese. Una condizione paradossale che Edf (il cui esborso per rilevare le quote sarebbe pari a circa 3 miliardi di euro con il rischio di un'opa obbligatoria) punta a risolvere e per la quale ha già avviato il ricorso a un arbitrato che ha provocato reazioni negative dai soci, in particolare le banche, e alcune perplessità dal governo italiano. Il colosso francese cercherebbe di far leva sulla necessità da parte di alcuni soci di Italenergia, come la Fiat, di monetizzare velocemente la propria quota. Edf non ha inoltre escluso la cessione della partecipazione, nel caso di un mantenimento del blocco dei diritti di voto, per cercare di forzare lo scenario. A tal proposito comunque, il ministro dell'economia francese Patrick Devedijan, ha spiegato che il gruppo «non deve vendere la sua partecipazione in Edison perchè possiede un potenziale di sviluppo importante». Ma gli scenari rimangono aperti e molteplici: da alcuni mesi circola infatti la voce dell'ingresso di un possibile cavaliere bianco (nelle sembianze di Mediobanca e di una cordata di municipalizzate) che rilevasse parte delle quote di Italenergia, diminuendo l'onere a carico di Edf.

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