Il governo taglia i vincoli sulle imprese
Il provvedimento, che sarà presentato alle parti sociali il 13 gennaio (ma ieri i sindacati hanno protestato, sostenendo che la convocazione è tardiva), prevede un taglio dell'Irap per la ricerca, snellimento burocratico, riforma degli incentivi, potenziamento dell'innovazione e della tecnologia, crescita dimensionale delle piccole e medie imprese. Il decreto sulla competitività predisposto dal ministero delle Attività produttive punta allo snellimento dell'intervento pubblico e il miglioramento delle politiche imprenditoriali. Da qui l'inserimento di appositi articoli per la semplificazione e il riassetto normativo, per la riforma degli incentivi, per il rilancio delle aree industriali nelle zone terremotate, per il risparmio energetico e per l'introduzione del credito d'imposta a favore della diffusione delle tecnologie digitali. Meno vincoli. Niente più lungaggini burocratiche, niente licenze, autorizzazioni, concessioni e nulla osta. Per comunicare l'avvio di una nuova attività imprenditoriale basterà dichiararlo con una semplice denuncia autocertificata. Lo snellimento delle procedure, si legge nello schema, consente infatti di accelerare sin dall'inzio l'intero processo di imprenditorializzazione. Più innovazione. Una quota del Fondo per gli interveti agevolativi alle imprese sarà destinata al trasferimento di tecnologie dai centri di ricerca alle imprese. Il provvedimento lamenta infatti una «scarsa sinergia fra imprese e apparati pubblici e privati di ricerca». Sarà istituito inoltre un credito d'imposta pari 10% delle spese totali per il sostegno alla diffusione delle tecnologie digitali e ampliata la possibilità di intervento del fondo di garanzia per il finanziamento delle pmi che investono nelle tecnologie digitali. Irap e ricerca. Il costo del lavoro sostenuto dalle imprese per il proprio personale qualificato dovrebbe essere dedotto ai fini fiscali. Previsti inoltre sgravi fiscali per favorire la concentrazione e quindi la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese. L'impresa che nascerà dalla concentrazione (da attuare entro fine 2006) per poter usufruire dei benefici dovrà avere un numero non inferiore ai 50 dipendenti. Le imprese coinvolte dovranno essere in attività nello stesso settore (o complementare) ed essere residenti negli stati dell'Unione. Incentivi. La novità è la «graduale trasformazione del contributo a fondo perduto in finanziamento agevolato». In una prima fase l'intervento sarà quindi suddiviso in una quota di contributo in fondo capitale, in una quota di finanziamento bancario ordinario, in una quota di finanziamento rimborsabile a tasso agevolato erogata da Cassa Spa e nella previsione di concessione di garanzie statali a carico del fondo rotativo. Il meccanismo, si legge nella bozza, garantisce una «forte responsabilizzazione» delle imprese e delle banche. Per i programmi di ricerca e sviluppo delle pmi ubicate nelle aree sottoutilizzate possono essere inoltre rese disponibili da Infrastrutture spa risorse finanziarie a condizioni di massima convenienza.