Sì condizionato del Fisco sulla cessione Ipse all'Enel
Il via libera sottoposto però ad alcune condizioni è arrivato ieri dall'Agenzia delle Entrate, che così ha spianato la strada all'acquisizione della società telefonica sull'orlo del fallimento da parte del colosso elettrico. L'Enel pagherà 792 milioni per rilevare le tre frequenze Umts in mano a Ipse, per poi girarne una alla controllata Wind e rimettere le altre sul mercato. Con la somma incassata dalla società di Scaroni, Ipse pagherà gran parte dei suoi debiti con il Fisco, prima di chiudere un'avventura che sino ad oggi è costata un paio di miliardi di euro. Resta da capire se il beneficio della cosidetta "bara fiscale" potrà essere applicato anche in caso di cessione di Wind, la società che risulterebbe rafforzata dall'acquisto della frequenza Umts. Risparmi fiscali o meno, Enel vuole infatti cedere al più presto la sua società telefonica, possibilmente quotandola in Borsa o vendendola a un gruppo diverso da quello di Cesare Romiti. Nonostante l'interesse della cordata costruita dal presidente d'onore di Rcs, Scaroni sembra del tutto contrario a trattare con questo gruppo. Tanto che ieri la cordata guidata da Romiti è arrivata persino a chiedere all'Enel di fare il prezzo per cedere Wind. Romiti e soci hanno annunciato per la seconda settimana di gennaio una nuova offerta migliorativa, dopo quella da 12 miliardi presentata nelle settimane scorse.