La stagione dei saldi riparte domenica
Si inizia il 2 gennaio a Napoli. Mentre, come da tradizione, le ultime vetrine a esporre il cartellino con il prezzo ribassato saranno quelle di Aosta. A diffondere il calendario dei saldi invernali è la Confcommercio, che ricorda come le date siano diverse da regione a regione. E così, dopo il capoluogo campano, lunedì 3 sarà la volta di Venezia e Torino. Tutte le altre città, invece, non rompono la tradizione e lasceranno passare la Befana prima di dare il via alle promozioni. Saldi in programma dal 7 gennaio a Milano, Bologna, Bari, Firenze, Perugia, Genova, Potenza, Trieste e Trento, mentre il giorno successivo sarà la volta di Roma, Ancona, Cagliari e Palermo. Il 10 toccherà all'Aquila, mentre i residenti a Campobasso, Catanzaro e Bolzano dovranno aspettare fino al 15 gennaio. Il 10 febbraio, infine, partono gli sconti ad Aosta. Città che vai, insomma, data che trovi. Ma - osserva l'associazione dei commercianti - «le regole a tutela dei consumatori valgono in tutta Italia». La Confcommercio ricorda così alcuni principi di base. Il cambio degli articoli acquistati, per esempio, è lasciato generalmente alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Chi fa l'acquisto, però, è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Anche sulla prova dei capi la discrezionalità è tutta del negoziante, che può quindi decidere se lasciarli indossare agli acquirenti oppure no. Nessuna deroga, invece, per il pagamento con carte di credito, che devono essere accettate. Il decalogo, inoltre, suggerisce dei comportamenti da adottare anche in relazione alla merce in vendita: i capi che vengono esposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia, ricorda la Confcommercio, nulla vieta di porre in vendita capi non appartenenti alla stagione in corso. E, infine, la regina delle regole del periodo dei saldi, vale a dire l'indicazione del prezzo. Il negoziante ha l'obbligo di segnalare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Per i consumatori dell'Aduc, però, «i saldi andrebbero aboliti perchè ipocriti e debilitanti la dinamicità del mercato e la libertà di commercio».