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L'offerta di 5,6 euro alla prova del mercato

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E il placet arriva anche dalle agenzie di rating che hanno confermato il loro giudizio, rivendendo però, unico neo, l'outlook su Telecom che scende di grado sia per Standard&Poor's che per Fitch. Molti analisti giudicano l'opa da 5,6 euro per le ordinarie e le risparmio Tim «una buona offerta», un «premio ragionevole» che gli azionisti dovrebbero accettare, anche perchè, sottolineano, «difficilmente potranno ottenere di più». «Io non avrei venduto anche se l'offerta fosse stata di 6 euro - precisa però Paolo Wenk, gestore di fondi al Banco di Sardegna - ma se il resto del mercato decide di vendere, potrei essere in qualche modo forzato a seguire la scia». La fusione è un'operazione decisamente «market friendly» per Enrico Cocco, analista di Banca Leonardo. «È un'operazione fatta veramente molto bene, che crea valore per i titoli e per il mercato, che l'ha del resto già valutata positivamente in questi giorni», spiega. Anche se il debito di Telecom Italia sale infatti ad oltre 44 miliardi, la fusione con Tim permette alla società di ottimizzare la sua struttura. «Il debito non è un problema - continua Cocco - averlo a 44 miliardi controllando il 100% del cash flow di Tim è praticamente la stessa cosa che averlo a 30 controllandone il 50%». E la conferma, conclude, arriva anche dalle agenzie di rating che, dopo l'annuncio, hanno confermato il loro giudizio. Dopo il via libera dei cda alla fusione, sia Standard & Poor's che Moody's e Fitch hanno infatti ribadito i propri rating su Telecom Italia (BBB+ sul debito a lungo termine e A-2 su quello a breve per S&P; Baa2 a lungo termine per Moody's; e A- per Fitch). Standard & Poor's si dice infatti convinta che «la completa proprietà di Tim porterà nelle mani di Telecom Italia benefici sostanziali». L'outlook stabile, rivisto da positivo, riflette invece la convinzione che nei prossimi 18 mesi Telecom Italia impegnerà il cash-flow per ridurre il debito «mantenendo contemporaneamente un forte profilo operativo». Simili motivazioni anche per Moody's: «anche se la fusione avrà un impatto immediato sugli indicatori finanziari», scrive l'agenzia, gli effetti saranno bilanciati, tra l'altro, «dal consolidamento del cash flow di Tim». «La proprietà del 100% di Tim - afferma - è un punto di forza per Telecom Italia».

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