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Gamberale, «Troppi ostacoli sulla Variante di valico»

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Ma a restare in piedi adesso sono le polemiche, dopo che l'amministratore delegato di Autostrade, Vito Gamberale, ha detto esplicitamente che sarebbe un atto «criminale per il Paese non dare continuità a tutti i cantieri». Gamberale non ha usato giri di parole. I lavori della Variante di valico, di cui si parla da più di 15 anni, sono partiti in sei dei tredici cantieri, ma in altri sono bloccati da «microautorizzazioni locali». L'ad di Autostrade non ne può più e lo fa capire: «È bene che lo si dica ed è bene che il Paese lo sappia. Non è vero come si sostiene - ha spiegato - che le opere cominciano e non finiscono mai. Se le opere cominciano finiscono», ha scandito riportando alcuni esempi. Il problema però nasce in tutti quei casi in cui Autostrade per l'Italia si vede bloccata da decine di microautorizzazioni locali. Tornando sulla variante di valico, Gamberale ha ricordato che quest'opera è stata affidata alla sua società da sette anni, da tre è stato approvato il progetto, ma ciononostante in alcuni lotti i lavori non possono partire creando discontinuità fra un pezzo e l'altro. L'Ad di Autostrade non ha fatto l'elenco di chi propone ostacoli, limitandosi a dire che sono «equamente ripartiti fra Emilia-Romagna e Toscana» in un continuo rinvio di pareri e di conferenze di servizi. Gamberale ha quindi elogiato i sindaci che hanno saputo coniugare la tutela del loro territorio con le esigenze dei lavori, ma per gli altri casi ha detto chiaramente: «Il gioco dell'oca deve finire». Un appello condiviso dal senatore Luigi Grillo, presidente della commissione Infrastrutture del Senato.

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