Alitalia, disco verde da Bruxelles
Pronto il via libera al piano di salvataggio. Sì del Senato alla cassa integrazione
Ma intanto i lavoratori della compagnia incassano un primo risultato concreto: il sì definitivo al decreto sugli ammortizzatori sociali, che recepisce l'accordo siglato nelle settimane scorse da azienda e sindacati. Il segnale più delicato è atteso però dall'Unione europea, dove però sarebbe già maturato un orientamento positivo allo sblocco della partita di Alitalia Service, come ha lasciato intendere ieri il presidente di Fintecna, Maurizio Prato. Impegni sui privati. Dalla Commissione Ue «non è stato mosso alcun rilievo tecnico» all'operazione di acquisizione di Alitalia Service, ha detto il manager in un'audizione in Parlamento. Il presidente di Fintecna, inoltre, ha indirettamente chiarito un altro punto su cui i tecnici della Commissione europea avevano storto il naso: quello della privatizzazione del complesso delle attività della compagnia. La «presenza di Fintecna in Alitalia Service sarà legata alle sue competenze, che sono quelle di razionalizzazione, ristrutturazione e ricollocamento sul mercato delle imprese. Dunque la partecipazione non sarà di natura permanente», ha spiegato Prato preannunciando così una dismissione delle attività dal pubblico che a questo punto potrebbe avvenire, presumibilmente, nell'arco del piano se non addirittura nel giro di un paio d'anni come chiesto da Bruxelles. Nessun rilievo. «Nel corso dell'audizione a Bruxelles - ha spiegato Prato - la Commissione non ha sollevato critiche particolari e ha detto che sostanzialmente l'operazione va bene, anche se Fintecna è al 100% dello Stato. L'importante è che vengano rispettate le logiche di mercato e le regole della concorrenza». Dunque, «nessun intervento di tipo assistenziale» ha aggiunto Prato, che ha anche ricordato lo stato della trattativa con Bruxelles e con Alitalia. «Al momento siamo alla lettera di intenti tra noi e Alitalia. Il presupposto per far partire l'operazione è infatti che ci sia il via libera della Commissione europea. Intanto Alitalia e Fintecna hanno consegnato alla direzione trasporti della Commissione europea tutti i dati e i chiarimenti necessari. Ma a questo punto il giudizio dovrebbe essere certamente più morbido di quanto non si pensasse fino a qualche settimana fa. E non stupirebbe che l'attesa apertura della «procedura approfondita» da parte della Commissione potrebbe addirittura saltare. Cig per 3.700. Intanto è arrivato dal Senato il sì definitivo al decreto sugli ammortizzatori sociali, che recepisce l'accordo per Alitalia con la concessione della cassa integrazione ai 3.700 dipendenti della compagnia di bandiera. Con le modifiche introdotte dalla Camera e confermate da Palazzo Madama, i lavoratori non si vedranno togliere la cassa integrazione nel caso in cui rifiutino un lavoro di pubblica utilità. Inoltre sono salve le domande per il posticipo del pensionamento presentate dai lavoratori in Cassa integrazione fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Proprio sugli ammortizzatori sono riprese, da alcuni giorni, le trattative tra azienda e sindacati per la definizione delle modalità per l'individuazione dei dipendenti da avviare alla cassa integrazione.