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«Chiederà più trasparenza alle banche»

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«Deve dire una sola cosa: "ho sbagliato"», gli replica il presidente della commissione Finanze della Camera, Giorgio La Malfa (Pri). Insomma, il Parlamento sta per dividersi di nuovo in «fazisti» e «anti-fazisti» in attesa delle Considerazioni finali che il governatore della Banca d'Italia leggerà oggi. Ma c'è anche chi sceglie per ora di fare da spettatore, come Bruno Tabacci (Udc), presidente della commissione Attività produttive di Montecitorio: «Non commento relazioni che non ho ancora letto. Posso dire che comunque il governatore ha sempre utilizzato questa occasione per fare un'ampia panoramica sulla situazione economica, senza tralasciare nessuno degli argomenti di principale novità». Ma certamente Tabacci, mai tenero con il numero uno di Palazzo Koch, ascolterà le considerazioni con grande attenzione. Per Pedrizzi (uno dei politici più vicini a Fazio), tuttavia, «il governatore si presenta all'appuntamento forte dell'appoggio ricevuto dalla Bce nei giorni scorsi in particolare sulle ipotesi di riforma della legge sul risparmio» e pertanto si attende che le parole del principale inquilino di Palazzo Koch saranno tutte rivolte «a recuperare un rapporto di collaborazione tra banche e imprese, anzi mi attendo un appello forte in questa direzione viste anche le parole del presidente di Confindustria Luca di Montezemolo di appena qualche giorno fa che andavano proprio in questa direzione». Quello che si può aprire oggi, quindi, per il presidente della commissione Finanze del Senato è «un rapporto nuovo tra mondo imprenditoriale e mondo creditizio, può giungere un chiaro segnale di pacificazione dopo gli ultimi accadimenti». Proprio questo «credo - spiega ancora Pedrizzi - che il governatore farà un grande richiamo alle banche affinché ci sia il massimo della trasparenza possibile per la tutela dei risparmiatori». Altro punto che potrebbe essere toccati, secondo uno degli esponenti politici più vicini al governatore, sono le riforme: «Fazio potrebbe chiedere un'accelerazione sugli interventi strutturali, in particolare quello di carattere previdenziale». Di tutt'altro tono le parole di La Malfa, uno degli esponenti politici che di più ha avversato Antonio Fazio, tanto che arriva a tuonare: «Ha confuso la vigilanza sugli istituti di credito in vigilanza a favore di alcuni istituti di credito. E tanto per fare nomi, penso si possa dire che ha scambiato Capitalia per la Banca d'Italia e viceversa». Il presidente della commissione Finanze della Camera non si attende molto dalla relazione di oggi: «Sarà tutta una lunga dimostrazione sul fatto che lui non c'entrava nulla con i casi Cirio e Parmalat, mentre invece dovrebbe dire esattamente il contrario. Dovrebbe insomma dire che ha sbagliato, che non ha segnalato quanto stava accadendo». Per La Malfa infine «si può aprire comunque una fase di "nuova concertazione", ma questo se accadrà sarà merito di Montezemolo, non di Fazio».

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