Fisco, in 18 Comuni l'Ici diventa più cara
Per i Comuni atteso un gettito di oltre 10 miliardi di euro. Dal '94 l'incasso è salito del 40%
Una tassa che, secondo le prime stime, dovrebbe portare nelle casse dei Comuni oltre 10 miliardi di euro con un incremento del 2,5% rispetto all'anno scorso. Dal 1994 ad oggi l'incasso è aumentato del 40%, dovuto anche al continuo ritocco delle aliquote, ormai in gran parte verso i limiti massimi. Su 93 comuni capoluogo di provincia 18 hanno aumentato l'aliquota, 5 l'anno ridotta, mentre tutti gli altri hanno mantenuto le stesse aliquote del 2003. Chi deve pagare l'ici e quando. Tra il primo e il 30 giugno deve essere versata la prima rata per l'anno 2004. Sono tenuti al pagamento coloro che nel 2004 sono proprietari di beni immobili o titolari di diritti reali di godimento sugli stessi. L'acconto è pari al 50% dell'imposta dovuta per l'anno scorso, ma calcolata sulla base dell'aliquota e delle detrazioni dei 12 mesi dell'anno precedente. È possibile anche effettuare il versamento in un'unica soluzione entro il 30 giugno, in tal caso applicando le aliquote e le detrazioni stabilite dal Comune per il 2004. Case in più comuni, diversi versamenti. Se si posseggono più immobili nello stesso Comune, è sufficiente un unico versamento. Se si posseggono invece immobili situati in Comuni diversi, è necessario effettuare distinti versamenti per ogni Comune. Come si paga. Il pagamento va effettuato presso gli uffici postali, i concessionari della riscossione o le banche convenzionate con i concessionari stessi, salvo diverse indicazioni del Comune. Le persone fisiche non residenti nel territorio dello Stato possono avvalersi dell'ulteriore facoltà di effettuare il versamento dell'imposta dovuta in unica soluzione, dal 1° al 20 dicembre, con applicazione degli interessi nella misura del 3%. La dichiarazione Ici va presentata quest'anno solo se nel corso del 2003 si sono verificate variazioni nella titolarità della proprietà dell'immobile oppure modifiche nella struttura o nella destinazione dell'immobile che hanno dato luogo ad un diverso ammontare dell'imposta dovuta. Dal '94 ad oggi gettito cresciuti del 40%. Corre la tassa sulla casa e dal '94, anno in cui l'imposta fu integralmente acquisita nel bilancio dei Comuni, al 2002 il gettito è passato da 7,2 a 10,2 miliardi con un incremento del 40%. È quanto emerge da un rapporto sulla finanza locale realizzato dal Comune di Roma. Aliquote verso il limite massimo. La tendenza generale è quella alla diversificazione delle aliquote all'interno degli stessi Comuni ma in ogni caso - sempre secondo il dossier del Campidoglio realizzato analizzando una trentina di regolamenti comunali - quasi la metà prevede un'aliquota ordinaria tra il 6,6 e il 7 per mille (ampio anche il ricorso alle aliquote maggiorate, possibili in casi particolari, fino al 9 per mille). L'aliquota media dell'Ici, secondo il rapporto, è del 6,11 per mille e ha dunque registrato dal '94 un incremento del 20%. «La quota del gettito potenziale residuo - riporta lo studio - è pari circa al 29,5% rispetto all'intero gettito potenziale» (era al 63,8% nel '94).