Crediti alle imprese che ricapitalizzano
La proposta dell'amministratore delegato Alessandro Profumo raccoglie un plauso trasversale dal ministro per le Attività produttive Antonio Marzano al direttore generale della Confindustria Stefano Parisi, dal sindacalista Luigi Angeletti al Ds Pierluigi Bersani. «In Italia c'è bisogno di un nuovo patto per la crescita tra banca e impresa - ha affermato Profumo -. Un'alleanza per evitare quel declino economico di cui si parla tanto ma che ancora non c'è». «Il rischio però è grande, serve una svolta. E noi intendiamo fare la nostra parte - ha annunciato - sviluppando le tante iniziative già in atto e lanciando un nuovo grande progetto di finanziamento a medio e lungo termine alle imprese. Finanziamenti che saranno concessi senza garanzie a patto che l'imprenditore accetti di aumentare il capitale della sua impresa». «Un'ottima cosa» commenta il ministro Marzano. «La proposta di Profumo - ha detto - si collega al problema della dimensione delle nostre imprese che per crescere hanno bisogno di finanziamenti. Se le banche aprono sul fronte del credito nella misura compatibile con il rischio che corrono e se questa apertura è collegata all'emissione di capitale proprio anche da parte degli imprenditori, allora queste sono due condizioni necessarie, pur se non sufficienti, per dare la possibilità di crescere dimensionalmente alle imprese». Il sì arriva anche dai diretti interessati, gli industriali. La proposta, dice il direttore generale di Confindustria, Parisi, «è positiva» e deve portare ad un «ripensamento strategico» nel rapporto tra gli istituti di credito e le aziende. «C'è un modello di impresa italiana che non va buttato via - ha aggiunto - ma va adeguato perché le imprese piccole non crescono soltanto andando in Borsa, quanto avendo strumenti finanziari vicini e adatti». «Finalmente una buona notizia, un atteggiamento positivo da parte delle banche che per decenni non hanno assolutamente brillato nel sostegno alle prospettive di sviluppo e di crescita delle imprese»: è il commento del segretario generale della Uil, Angeletti. Anche per il segretario generale della Fiom Cgil, Gianni Rinaldini, «quella di Unicredit è un'iniziativa positiva, tanto più in una fase di crisi così pesante. Ma se non c'è un rilancio della politica anche sul terreno delle grandi imprese - ha aggiunto - è difficile che la situazione possa cambiare in modo strutturale». «L'iniziativa di Unicredito mi sembra una cosa seria - ha rilevato il responsabile economico dei Ds, Pierluigi Bersani - coglie un aspetto di fondo del problema di oggi: possiamo uscire da queste crisi modernizzando il capitalismo italiano e affiancandolo in una sfida di crescita».