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Montezemolo tripartisan

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Rischia di essere una Confindustria alla camomilla vagamente soporifera quella prospettata dal neopresidente. Per voler rompere con il passato ad alta conflittualità, soprattutto sindacale, del suo predecessore Antonio D'Amato, Montezemolo ha rafforzato i messaggi di distenzione. Così non fa che dire che servono rapporti più sereni e collaborativi con il governo, i sindacati e le istituzioni. Sarà una Confindustria tripartisan? Prima di sostituirlo va piazzato Prima bisogna trovargli un posto e poi possiamo sostituirlo. Luca di Montezemolo ha trovato una sorta di accordo con la sua squadra di vicepresidenti che avrebbero voluto già mettere alla porta il direttore generale Stefano Parisi e scegliere il successore. In particolare sarebbe Marco Tronchetti Provera a scalpitare e a chiedere la testa di Parisi. Montezemolo invece, che Parisi se lo terrebbe volentieri, prende tempo. Non c'è fretta, va dicendo. Il direttore generale cerca ma non trova Prima l'Alitalia, poi le Ferrovie e nel frattempo anche la guida di una Fondazione culturale. Appena si libera un posto ecco che salta fuori il nome di Stefano Parisi; salvo essere bruciato subito dopo. Così è accaduto anche per una Fondazione poco nota, la Magna Carta, presieduta dal presidente del Senato Marcello Pera. Parisi era candidato alla direzione generale ma poi non se n'è fatto nulla. Stesso discorso per le Fs. C'è chi lo candida alla Rai al posto di Franco Cattaneo. Di certo Parisi ha tanti amici ma non sembrano portargli bene. Tronchetti fa il pieno di deleghe La nuova squadra di Montezemolo è ancora alla partenza e già serpeggiano invidie e malumori. C'è chi infatti si sta lamentando del pieno di deleghe assegnate a Marco Tronchetti Provera. Il numero uno di Telecom si occuperà di politica economica e fisco e avrà il compito di riallacciare i rapporti con le banche un po' incrinati dopo l'affare Parmalat.

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