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Gli statali non riempiono la piazza

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Fini: richieste di aumento eccessive. I sindacati: o svolta o scioperi

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L'ammissione viene dagli stessi sindacati che nei giorni scorsi avevano previsto una presenza in piazza di circa 300 mila persone a sostegno della vertenza per il rinnovo contrattuale. Per il responsabile dell'organizzazione della Cgil, Mauro Guzzonato, un dato «realistico sulla presenza in piazza si aggira sulle 100.000 presenze». Secondo quanto si è appreso fra le forze dell'ordine, invece, il numero dei partecipanti sarebbe di circa 60.000 persone. Lo sciopero - secondo Cgil, Cisl e Uil - è comunque riuscito. Secondo dati riferiti dalle federazioni di categoria, l'adesione è stata in media dell'80%. E anche nel giorno della protesta è proseguito il braccio di ferro tra i sindacati e il governo sui fondi necessari per gli aumenti salariali. La richiesta sindacale di un aumento dell'8% è stata giudicata «eccessiva» dal vicepremier, Gianfranco Fini, il quale, tuttavia, ha riconosciuto che il rinnovo è un «dovere» e «non una discrezionalità». Nel sindacato c'è chi attribuisce il risultato a problemi organizzativi (lo sciopero dei treni è stato revocato solo 24 ore prima), altri rilevano come forse ci sia un po' di stanchezza tra la categoria che alle spalle ha già otto scioperi negli ultimi due anni. E c'è anche chi sottolinea come gli statali siano una categoria meno ansiosa di scioperare rispetto ai colleghi dell'industria. Secondo il segretario confederale della Cisl, Sergio Betti, responsabile dell'organizzazione, la manifestazione «è stata al di sotto delle attese». Il confronto del 3 giugno a Palazzo Chigi si prospetta tutto in salita. Fini, che a suo tempo si fece garante dell'accordo quadro che ha consentito la precedente stagione contrattuale, ha detto che l'aumento richiesto è «eccessivo». Ricordando che, in altri momenti, con altri governi, si avviavano le discussioni per il rinnovo un paio di anni dopo la scadenza. In questo caso, ha sottolineato, è un contratto scaduto a dicembre dello scorso anno. I sindacati hanno lanciato un preciso messaggio al governo in vista della convocazione giudicata «pre-elettorale» dal leader della Cgil, Guglielmo Epifani. I lavoratori proseguiranno a lottare per il rinnovo contrattuale e non si accontenteranno di elemosine. La richiesta sindacale è di 160 euro (comprensive della differenza d'inflazione registrata nel precedente biennio, dell'inflazione e della contrattazione integrativa) contro una proposta di circa 50 euro.

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