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CONTINUA la volata dei prezzi della benzina.

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240,26vecchie lire, che ritocca al rialzo il primato precedente di 1,154 euro. Oltre a Shell e Q8, che hanno rialzato i prezzi rispetto alla rilevazione di inizio settimana rispettivamente a 1,154 e 1,152 euro, hanno rimesso mano ai listini anche i distributori del gruppo Eni e la Tamoil. Secondo i dati forniti dal ministero delle Attività produttive, gli automobilisti che si riforniscono all'Agip dovranno sborsare 1,153 euro (dai 1,147 del 17 maggio), mentre nei distributori della rete Ip si pagano 1,154 euro, cioè 6 millesimi di euro in più rispetto a due giorni fa. Tamoil, infine, ha rialzato i prezzi di un centesimo toccando quota 1,155 euro al litro. Sono invece fermi ai livelli di lunedì 17 i prezzi di Api (1,154 euro), Erg (1,153), Esso (1,149) e Fina (1,154). Anche il gasolio, che all'inizio della settimana viaggiava a quota 0,940 euro, guadagna circa dieci centesimi di euro sfiorando quota 0,950. I prezzi oscillano dal minimo di 0,944 euro praticato da Erg e Fina, al massimo di 0,949 di Q8. Sul banco degli imputati, ancora una volta il caro greggio. Il petrolio ha rialzato la testa al mercato di New York, con i futures tornano sopra quota la soglia dei 40 dollari, a 40,65 dollari a barile, in aumento dello 0,3%, mentre a Londra i contatti sul brent segnano un aumento dello 0,7%, a 37,20 dollari a barile. Intanto i benzinai sono sul piede di guerra contro il caro-pieno. Le associazioni dei gestori denunciano «forti flessioni nei consumi» e chiedono un intervento urgente con un bonus

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