Bnl crolla in Borsa, deludono i dati del trimestre
Alle dichiarazioni di Danilo Coppola (poco meno del 5% di Bnl) di voler creare un patto tra azionisti di minoranza (Giuseppe Statuto con il 2%, Mps con il 4,5% e Popolare vicentina con il 3,4%) per contrapporsi alla blindatura operata da Diego Della Valle (5%), Bbva (15%) e Generali (7,5%) sono seguite quelle del presidente di Rocca Salimbeni, sulla scarsa rappresentanza delle minoranze. Venerdì, infatti, Via Veneto insieme con la trimestrale ha rinnovato il comitato esecutivo escludendo Pier Luigi Fabrizi, vice presidente dell'istituto. Il titolo ha perso appeal sul mercato, così dopo il doppio downgrade di Morgan Stanley e Csfb, ieri i titoli ordinari hanno chiuso con un prezzo di riferimento di 1,663 euro (-9,27%), dopo aver sfiorato in giornata la sospensione al ribasso. I titoli hanno terminato gli scambi sui minimi da settembre 2003. Morgan Stanley ha rivisto al ribasso, dopo la diffusione dei trimestrali dell'istituto di via Veneto, il giudizio sul titolo tagliando del 9% le previsioni di utile per azione per il 2004 e il 2005. Peggiora anche il giudizio di Csfb. A non convincere gli analisti sono stati i dati trimestrali. Bnl ha chiuso i primi tre mesi del 2004 con un utile netto di 100 milioni, in aumento sui 77 milioni dello stesso periodo del 2003. Ma il miglioramento è stato in gran parte dovuto alla plusvalenza generata dalla cessione dalla rete dei promotori Bnl Investimenti alla Ras.