Il finanziere con l'indole del salvatore
Tutt'altro. Sembra che la sua preoccupazione principale sia quella di amplificare le notizie che lo riguardano, di accendere i riflettori su se stesso publicizzando al massimo le sue operazioni finanziarie. Insomma se nel mondo della finanza una delle regole principali è che il silenzio è d'oro, Corsini di sicuro è uno che viaggia contro corrente. Tant'è che per diffondere le sue opinioni ha addirittura comprato ore di trasmissione sull'emittente Televita. Ed è da questo canale che lanciò i suoi anatemi quando fu stoppato dai poteri forti, come disse lui stesso, nell'operazione dell'acquisto della Lazio. Una vera e propria congiura, sentenziò da Televita, contro chi, disse, si era fatto da solo. Il battesimo con la notorietà Matteo Corsini, 40 anni e due figli, l'ha avuto quando si aggiudicò l'intermediazione nella vendita di Botteghe Oscure. Ma le prime pagine dei giornali arrivano con l'affare Cirio. Corsini dice di aver interesse all'acquisto insieme al fondo Blackstone. Poi punta dritto alla Lazio e contatta Livolsi per avere un incontro. L'offerta non si concretizza ma l'immobiliarista non si arrende e comincia dall'emittente di Televita una campagna anti poteri forti. La finanza però non è la sua unica passione. Sente le sirene della politica e dalle colonne del suo sito Internet fa sapere che vuole candidarsi a sindaco di Roma. «Sarò il sindaco operaio» dice, parafrasando lo slogan di Berlusconi e promette di «trasformare le periferie romane che - assicura - diventeranno bellissime, come quelle di Barcellona o di Parigi». In attesa del voto al Campidoglio non smette di fare finanza e ora che l'Alitalia ha le ali spezzate veste i panni di un cavaliere bianco pronto a salvarla. L.D.P.