Il petrolio segna un nuovo record Arriva sopra quota 41 dollari

Le quotazioni dell'oro nero si confermano così non solo sui massimi degli ultimi 14 anni, da tempi cioè dell'invasione irachena al Kuwait. Ma hanno raggiunto il livello più alto mai registrato al termine delle contrattazioni sul mercato. A infiammare i prezzi concorrono più fattori. Primo tra tutti l'instabilità mediorientale con i timori per una possibile interruzione delle forniture all'occidente dall'area più produttiva del mondo. Con la crisi irachena e la sua sempre più difficile gestione in primo piano e gli attacchi agli impianti petroliferi in Arabia Saudita della scorsa settimana, sullo scenario. E, ancora, giocano anche elementi di preoccupazione sul fronte dei fondamentali del mercato petrolifero, sull'equilibrio cioè tra domanda ed offerta. Anche alla luce della revisione al rialzo delle stime Aie sulla domanda petrolifera mondiale 2004 trainata dalla ripresa del'economia globale, e soprattutto dall'espansione dei paesi asiatici legata alla Cina. L'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) ha infatti rialzato le previsioni sulla domanda di greggio per quest'anno, attesa crescere al ritmo più sostenuto dal 1988, raggiungendo i 80,6 milioni di barili al giorno. A questo punto l'attenzione del mercato è concentrata sull'ipotesi che l'Opec possa aumentare le quote di produzione. Una decisione che potrebbe essere presa al prossimo vertice del Cartello dei paesi produttori in programma il 3 giugno a Beirut. Ma, un segnale sull'orientamento dell'Opec potrebbe arrivare già la prossima settimana quando, al Forum Internazionale dell'Energia di Amsterdam la questione con tutta probabilità sarà sottoposta a un primo esame.