I sindacati tornano uniti: «È un atto di arroganza»
Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha parlato di un «atto di arroganza e di estrema debolezza» e ha detto che si stanno valutando «assemblee, risposte e fermate contro questa decisione del Governo». Quando poi ci sarà l'illustrazione del Dpef - ha spiegato - Cgil-Cisl-Uil decideranno insieme le iniziative da prendere. «Se ci saranno ancora decisioni contro gli interessi dei lavoratori, lo sviluppo e i pensionati - ha concluso - continueremo unitariamente la risposta e la mobilitazione». «Non ci convince il ricorso alla fiducia - ha affermato il numero uno della Cisl, Savino Pezzotta - Così si dimostra che nemmeno nella maggioranza c'è la convinzione che sia una buona riforma. Se non lo è, perchè non si è atteso il 2005 per fare la verifica che non faremo più? Continueremo a combattere la riforma che non ci piace». Secondo il leader della Uil, Luigi Angeletti, il Governo mettendo la fiducia sulla delega dà «manifestazione di debolezza e arroganza». La riforma - ha avvertito - «provocherà solo danni». A suo giudizio, se anche la riforma dovesse essere approvata, prima del 2008 sarà cambiata. I sindacati tirno uniti, insomma. L'assemblea dei circa 2 mila quadri e delegati della Cgil, riuniti nel palazzetto dello Sport di Chianciano ieri, rafforza l'unità d'azione avviata negli ultimi mesi su pensioni, sviluppo, e sulle vertenze degli autoferrotranvieri, dell'Alitalia e della Fiat di Melfi. Le aspre polemiche dei mesi scorsi sembrano alle spalle.