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Le mete di Eems: la Borsa e la Cina

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L'amministratore delegato, D'Antonio: vogliamo espanderci in Italia e all'estero

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È questa la strategia di Eems, società di Rieti che, «entro luglio», come spiega l'amministratore delegato Enzo D'Antonio (nella foto), «sarà quotata sul listino di Piazza Affari». Un traguardo centrato nella ricorrenza del decennale della società specializzata in microprocessori e memorie virtuali per pc e telefonia. Eems Italia, nata dallo spin off delle attività di assemblaggio e collaudo di Texas Instruments Italia Spa, ha chiuso il 2003 con ricavi consolidati per 99,4 milioni di euro e un utile netto di 15 milioni di euro e nel suo azionariato, attualmente, figurano Banca Intesa Francia (3,32%), Deutsche Bank Ag (1%), mentre la quasi totalità (82,46%) del capitale è detenuto dal fondo di investimento Permira attraverso Mallet. «Pensiamo di quotarci entro la fine di luglio, mercato permettendo, perché in questo momento c'è volatilità». Allora, questa è la volta buona? «Sì, credo proprio di sì. Effettivamente avevamo fatto un tentativo già nel 2000, ma arrivammo allo scoppiare della bolla della new economy». Come mai questa scelta? L'hi-tech non è più il settore trainante del listino. «Vogliamo espanderci sia sul mercato italiano sia all'estero, in Estremo Oriente». Anche voi in Cina? «Vogliamo andare a operare su questo mercato dove non abbiamo una base, mentre siamo già presenti a Singapore. Il nostro progetto è il mercato dei semiconduttori». E i soldi per l'internazionalizzazione li cercate in Borsa? «Dall'Ipo e della quotazione ci attendiamo di ricavare i fondi necessari da investire nello sviluppo». Che valutazione avete fatto, in termini economci? «Ritengo che il range di guadagno dall'operazione possa aggirarsi sui 60-70 milioni di euro». Una spinta anche per il vostro bilancio? «Credo proprio che si possa andare in questa direzione. L'obiettivo di fatturato per il 2004 è di una crescita su base annua del 10-15%, un aumento moderato. Nel 2005 invece ci attendiamo una crescita più consistente». Visto che lavorate anche nel campo delle memorie dei pc, perché non avete scelto il Nuovo Mercato? «Indicando il segmento Star quale mercato di riferimento, abbiamo ritenuto che questa fosse la nostra reale collocazione».

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