TORINO — Se non fosse per le notizie sulla malattia di Umberto Agnelli, si potrebbe dire che all'assemblea ...
Lo hanno registrato anche l'agenzia di valutazione dell'affidabilità creditizia Standard & Poor's, che ha definito «soddisfacente» e con prospettive «stabili» il rating dell'azienda, e la Borsa che in una giornata decisamente negativa non ha penalizzato il titolo Fiat (invariato a 5,62 euro). Tra le cose positive anche la chiusura della vertenza a Melfi e il ritorno alla piena produttività dello stabilimento. Il presidente Agnelli oggi dovrebbe esserci, almeno per un saluto, poi spetterà all'amministratore delegato Giuseppe Morchio, riferire dei progressi compiuti dall'azienda sulla strada del risanamento. Il cammino non è terminato (il 2003 si è chiuso con un rosso di 1,9 miliardi contro i 4,2 dell' anno precedente), ma l'obiettivo di chiudere il 2004 con il pareggio operativo appare più vicino. Secondo alcuni analisti, nel primo trimestre la perdita consolidata operativa dovrebbe ammontare a circa 150 milioni di euro, in ribasso rispetto al rosso del primo trimestre 2003 che fu di 342 milioni di euro e tutta da imputare a Fiat Auto in perdita operativa di circa 200 milioni (ma un anno fa era di 334 milioni). Se si considera che già nel quarto trimestre si era registrata un'inversione di tendenza, si capisce che il famoso «piano Morchio», messo a punto nel giugno scorso, sta dando i frutti sperati. Lo riconosceva ieri anche il Financial Times, secondo il quale Morchio ha impresso «un dinamismo più manageriale e un'attenzione al dettaglio» e rileva che l'amministratore delegato della Fiat «ha anche fissato chiari obiettivi finanziari, i quali, secondo gli analisti, dovrebbero essere raggiunti». Per Standard & Poor's (S&P), la situazione finanzairia del Lingotto è «adesso soddisfacente», anche se la gestione del rischio di rifinanziamento costituisce una «sfida di medio termine» per la casa automobilistica torinese.