Morchio: ora avanti con il risanamento
Ecco perchè ieri, a intesa raggiunta, lo stesso Morchio ha immediatamente commentato: «È positivo che alla fine abbia prevalso quel senso di responsabilità che avevamo indicato sin dall'inizio come indispensabile». «L' intesa, che abbiamo sempre cercato - ha aggiunto - ha naturalmente per l' Azienda un onere significativo. Consente però di superare, in modo definitivo e con una modulazione compatibile con l' obiettivo di risanamento e di rilancio della Fiat Auto, le differenze retributive tra Melfi e gli altri insediamenti produttivi italiani». Morchio ha anche voluto sottolineare che «lo stabilimento lucano è un elemento centrale nel piano industriale della Fiat Auto e deve sempre più rappresentare un punto di forza e di grande capacità competitiva a livello internazionale». A conferma di questo ruolo di Melfi c'è la scelta di farlo diventare l' unico sito produttivo della vettura che nel 2005 sostituirà la Punto, cioè il modello che dovrebbe essere ancora una volta il più venduto della gamma Fiat, e di investirvi nei prossimi tre anni 630 milioni di euro. L' intesa è stata perciò accolta con particolare soddisfazione dai vertici dell' azienda che potranno fra l' altro presentarsi all' assemblea degli azionisti di martedì prossimo a Torino con una carta in più in mano. Dall'area industriale di Melfi - che comprende lo stabilimento di Fiat Auto e le aziende dell' indotto - partono componenti essenziali nel processo di costruzione delle automobili del Lingotto. Ed infatti i blocchi decisi il 19 aprile da una parte dei sindacati fermarono il 21 aprile lo stabilimento di Mirafiori e il 22 quelli di Termini e Val di Sangro. La vertenza costerà cara ai dipendenti lucani che, seppur diluiti in due mesi, avranno nelle buste paga una decurtazione di tre settimane di mancato lavoro.