Tariffe, rischio aumenti per luce e gas
Ad un ritmo ben superiore a quello dell'inflazione visto che nel 2003 hanno messo a segno - secondo gli ultimi dati del Governo - un incremento, rispettivamente, del 2,9% e del 4,8% contro un rialzo del costo della vita al 2,7%. E la tendenza non sembra destinata ad invertire rotta. Anzi: il caro greggio - con le quotazioni dell'oro nero sopra 40 dollari - ed i rialzi del 14% dei prezzi all'ingrosso legati all'avvio della Borsa elettrica rischiano infatti di spingere ulteriormente la fiammata nei prossimi mesi. Già dal prossimo trimestre che partirà a luglio. Le tariffe elettriche italiane, che restano tra le più alte d'Europa, l'anno scorso hanno evidenziato - si legge nella Relazione Generale sulla situazione economica del paese nel 2003 - un «aumento del 2,8% ricollegabile al forte rialzo registrato nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente, cui si è aggiunto ancora un leggero rialzo nel secondo, compensati in parte dalle riduzioni del terzo e quarto trimestre». Sul fronte del gas, invece, i dati della Relazione, riferiti a quelli Istat, mostrano un «aumento, in media 2003, del 4,8%, ricollegabile ad un andamento in crescita che ha caratterizzato buona parte dell'anno». Nonostante un primo semestre «tranquillo» (il primo trimestre si è chiuso con luce ferma e gas in calo del 2,4% mentre il secondo ha visto l'elettricità calare dell'1% ed il metano restare stabile), per i prossimi mesi la situazione si preannuncia difficile. Nel prossimo aggiornamento trimestrale - a valere dalle bollette di luglio - potrebbe infatti scaricarsi non solo la fiammata del petrolio, ma anche l'effetto borsa elettrica. Un allarme in questa direzione è arrivato infatti proprio nei giorni scorsi dal presidente dell'Acquirente Unico, l'organo cioè che tutela negli scambi di Borsa i clienti vincolati (famiglie, commercianti e artigiani in prima linea). I prezzi dell'elettricità all'ingrosso, determinati ora dalla Borsa elettrica, sono infatti cresciuti di circa il 14% nell'ultimo mese, da quando cioè è partito il mercato elettrico. E, se continueranno a salire di questo passo, non potranno che riflettersi - è stato preannunciato - anche sulle tariffe che l'Autorità per l'energia e il gas stabilisce ogni trimestre, registrando da luglio un rincaro. Un rischio-aumenti che si andrebbe ad aggiungere a quello legato alle quotazioni dell'oro nero: ogni tre mesi l'Authority aggiorna infatti le tariffe sulla base dei prezzi dei combustibili medi registrati nei mesi precedenti. E difficilmente, nella prossima revisione per il trimestre luglio -settembre, si potrà evitare di scaricare la corsa del petrolio che, nelle ultime settimane, ha visto i prezzi dell'oro nero sui massimi dai tempi della prima Guerra del Golfo, fino a sfondare anche la soglia psicologica dei 40 dollari al barile. In Italia il costo dell'elettricità è già tra i più cari rispetto agli altri Paesi europei con un costo che - secondo ultimi studi - supera del 22% la media Ue.