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Schizzano le spese delle famiglie (+3,8% nel 2003)

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Raffica di rincari, dal latte alla carne, ai biglietti per i trasporti. Pesano gli alimentari (+3,7%)

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Molti beni hanno segnato lo scorso anno rincari superiori all' inflazione che per l' Istat si è fermata al 2,7%. A dirlo è il ministero dell'Economia nella Relazione sulla situazione economica del Paese 2003 appena inviata in Parlamento. La spesa delle famiglie nel 2003 è cresciuta del 3,8%. Gli italiani hanno sborsato sborsato 780,4 miliardi di euro contro i 751,8 miliardi dell' anno precedente. Il miglioramento rispetto all'anno precedente (quando i consumi avevano registrato un modesto +0,5%) si deve - secondo il Tesoro - al favorevole andamento dell'occupazione dei tassi d'interesse. A mantenere alta l'inflazione sono stati soprattutto i beni alimentari saliti del 3,7%, oltre tre decimi di punto percentuale rispetto al 2002. Ma la colpa non è solo del caro ortaggi. A segnare un +3,2%, in pratica mezzo punto più dell' inflazione, è il latte. Ma anche la carne è salita del 3% mentre hanno tenuto la pasta (+2,6%) e il pane (+2,4%). Il capitolo casa non sfugge ai rincari. Sono aumentate del 4,8% le tariffe del gas e del 6,8% le bombole di Gpl. La bolletta dell' acqua ha segnato un +3,4% e il servizio di raccolta dei rifiuti urbani - per alcuni è ancora una tassa, per altri è stato trasformata in una tariffa - ha registrato un +4,1%. Il caro vita non ha risparmiato i trasporti (+4,6% i biglietti di bus e metro, +6,7% i pedaggi autostradali, +5% i voli nazionali) e la scuola: il costo dell' istruzione secondaria è lievitato del 7,4%. C'è poi il capitolo vacanze. I listini legati al turismo e alla ristorazione sono cresciuti del 4%. In crescita camping del 18,3% e cabine balneari (+5,3%) e le camere d' albergo (+3,3%). Anche entrare nei musei è costato il 4% in più. Sono aumentati i servizi finanziari e assicurativi (+7%) con il bancoposta in crescita del 26,7% e le assicurazioni in aumento del 5%. Il bilancio familiare è stato intaccato soprattutto dalle spese per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (160,3 miliardi), balzate del 6,1% rispetto all'anno precedente, e alimentari e bevande non alcoliche (115,4 miliardi, +3,4%).

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