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Telecom fuori dal guado, torna l'utile netto

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Indebitamento in calo a 30,786 miliardi. Tronchetti Provera: il 2003 è stato l'anno della svolta

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L'indebitamento finanziario netto è in netto calo a 30,786 miliardi contro i 33,346 di fine 2003. La capogruppo Telecom Italia spa registra nei tre mesi una crescita del 65% dell'utile netto a 346 milioni e debiti in calo di 817 milioni a 34,510 miliardi dai 35,327 di fine 2003. Tornando al consolidato, i ricavi sono cresciuti del 5,2% a parità di perimetro a 7,418 miliardi; il margine operativo lordo è migliorato del 5,1% a 3,494 miliardi con un rapporto del 47,1% sui ricavi. Il risultato operativo ha mostrato un progresso dell'11,5% a 1,788 miliardi. Al 31 marzo il personale del gruppo telefonico risultava pari a 93.036 unità, con una riduzione di 151 rispetto alla fine dell'esercizio 2003. Quanto alle business unit, il wireline ha confermato la crescita dei ricavi già evidenziata nel 2003 con un ulteriore progresso dell' 1,4% a 4,303 miliardi. I ricavi di Internet Consumer hanno mostrato un balzo del 39,5% a 242 milioni. Gli accessi Broadband hanno raggiunto una consistenza di 2,8 milioni di cui 2,575 sul mercato domestico, con un incremento di 535 mila accessi a fine marzo (+114% sul primo trimestre 2002). Il presidente Marco Tronchetti Provera commentando i dati ha sottolineato che i risultati del primo trimestre «sono in linea con le previsioni» e questo «segnala una continuità di tendenza». «Per quanto riguarda la rete fissa - ha analizzato Tronchetti - continua l'inversione della curva che aveva caratterizzato l'erosione degli anni scorsi». «Per la rete mobile c'è stata una crescita in Brasile dove contiamo di poter riproporre tutti quei servizi che in Italia stanno avendo successo». «Miglioramenti - ha aggiunto - ci sono stati anche per Ti Media e Olivetti Tecnost che potrà tornare a essere competitiva». «Il 2003 è stato per Telecom Italia l'anno della svolta definitiva» ha detto Tronchetti sottolineando che negli ultimi due anni c'è stato un abbattimento dei costi di oltre 2,2 miliardi. Anche se subordinate alla riduzione del debito e alle esigenze industriali, nel futuro di Telecom potrebbero esserci il riacquisto di azioni proprie, acquisizioni o riorganizzazioni interne al gruppo. «In futuro - ha detto Marco Tronchetti Provera rispondendo alla domanda di un azionista nel corso dell'assemblea - raggiunto il target della riduzione dell'indebitamento a 30 miliardi di euro, il gruppo avrà la flessibilità necessaria per scegliere» cosa fare con la liquidità in eccesso. «Si potranno considerare, facendo prima prevalere le esigenze industriali e di equilibrio finanziario anche in funzione dei tassi d'interesse, le ipotesi di un buy back, di acquisizioni o dell'accelerazione di interventi interni di varia natura.

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