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L'euro sfiora 1,22 dollari e aspetta la Bce sui tassi

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A spingere la moneta europea, la convinzione che la Banca centrale europea nella riunione di oggi non taglierà il costo del denaro mentre, dall'altra parte dell'Oceano, la Fed ha inviato un messaggio molto prudente su tempi ed entità del rialzo dei tassi. La valuta europea ha raggiunto un massimo di seduta di 1,2180 dollari per poi posizionarsi attorno a 1,2140 ampliando il rialzo dai 1,21 dollari degli ultimi scambi di ieri. L'euro ha approfittato delle buone notizie sulla congiuntura di Eurolandia con l'indice Reuters che monitora l'attività del settore servizi in crescita per il decimo mese consecutivo attestandosi ad aprile a 54,5 contro 54,4 di marzo. Un segnale che rafforza l'attesa di un nulla di fatto nella riunione del direttivo Bce con i tassi di interesse fermi al 2%, vale a dire il doppio di quelli Usa. Anzi, tra gli economisti ora si fa strada l'ipotesi di una stretta monetaria nell'area dell'euro a inizio 2005 se i dati su inflazione e crescita economica lo consentiranno. Il biglietto verde torna dunque sotto pressione all'indomani delle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. La banca centrale Usa, come ampiamente previsto, ha lasciato i tassi fermi all'1% ma non ha sciolto i dubbi su quando metterà mano alla stretta monetaria e soprattutto ha fatto capire che il processo sarà «graduale» preannunciando pertanto manovre di modesta entità. Così, se nel consueto comunicato della Federal Reserve è stato tralasciato il termine «patient», riferito all'intenzione di operare una stretta monetaria in modo non affrettato, per il mercato la questione tassi rimane incerta.

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