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Bilancio 2003 in utile di 46,1 milioni Maurizio Romiti: nessuna offerta per Editis

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Nessun fatto di rilievo che non si conoscesse già attraverso le notizie circolate nei giorni scorsi. L'A.D. Maurizio Romiti le ha confermate, dichiarando che la RCS non farà alcuna offerta per l'acquisto di Editis, della quale "non si conosce ancora la consistenza" e la disdetta dei patti parasociali che governavano l'azienda in società con l'editore tedesco Burda nel campo dei periodici. Il tutto in risposta alle domande poste dai due rappresentanti di Salvatore Ligresti, Gozzi, portatore di 25 milioni di azioni per conto di Sai International, e Dal Masso per conto della Milano assicurazioni con 12 milioni di azioni. Non viene invece sostituito Franco Tatò, che dopo le dimissioni da presidente era rimasto nel consiglio, il cui numero si riduce così a 18 membri. Ma quello che non si è detto, rinviando la cosa a giugno, quando avverrà la stesura del nuovo patto di sindacato, ad aleggiare sull'assemblea. Il gruppo Ligresti ne farà parte con il suo 5,1 per cento, assieme a Della Valle, anche lui entrato pesantemente nell'azionariato? Come reagiranno Mediobanca da una parte, e Tronchetti Provera, Pesenti, Agnelli? E altro interrogativo ma non meno pesante: Cesare Romiti si appresta a cedere la poltrona di Presidente di RCS quotidiani, per ricoprire il posto di quella che ormai viene definita in un progetto non ancora ufficializzato, RCS 2, e che dovrebbe comprendere tutta la sezione Libri, Flammarion, ed Edisa? Questo comporterebbe la cessione da parte di Gemina del suo 9,2 per cento. E chi vorrà acquistare? O andrà avanti l'idea della quotazione del Corriere, come ventilata, e che ha visto PaoloLigresti, a margine dell'assemblea Premafin affermare che "se è un'idea di Cesare Romiti, allora ci deve essere del buono".

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