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È ANCORA scontro sull'Rc-auto ma l'attacco questa volta parte dalle compagnie di assicurazione.

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E l'Isvap aggiunge che gli unici dati realmente «neutrali» sono quelli della stessa autorità di vigilanza, sostanzialmente in linea con la crescita dell'1,6% rilevata nel primo trimestre dal ministero delle Attività produttive. Ma i consumatori continuano a denunciare rincari fino al 22% per gli assicurati più a rischio. Ma l'Ania ribatte: secondo il presidente, Fabio Cerchiai, calcolare i rincari delle tariffe Rc auto è un lavoro «complesso che richiede esami statistici rigorosi ed elaborati. Per questo - continua - non credo sinceramente che le associazioni dei consumatori siano in grado di calcolarli». L'Ania crede piuttosto ai dati dell'Istat, che evidenziano tra marzo 2003 e marzo 2004 un aumento dell'1,2%. E contro le cifre contraddittorie interviene anche il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini: «tutti sparano cifre» sottolinea, ma i dati davvero «neutrali» sono quelli dell'Isvap, che «sono in buona sostanza quelli espressi dal ministro Marzano». Giannini si riserva per il momento di non esprimere alcun giudizio di merito e rimanda ogni considerazione a quando saranno disponibili i dati di bilancio del 2003 delle compagnie. Dichiarazioni contro cui, ancora una volta, insorgono le associazioni dei consumatori. Ania e Isvap «raccontano fandonie», afferma il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti, e a rendersene conto sono innanzitutto gli automobilisti alle prese con gli aumenti.

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