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Enel congelato al 5% in Terna-Grtn

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L'indicazione che sarà contenuta nel Dpcm di riunificazione - annunciato per il primo consiglio dei ministri successivo a quello previsto per giovedì - è arrivata dal Direttore generale per le Fonti di Energia del Ministero delle Attività Produttive, Sergio Garribba, che ha così confermato le prime indiscrezioni secondo le quali la riunificazione dovrebbe portare alla nascita di un soggetto a controllo pubblico dove per tutti gli altri azionisti potrebbe essere previsto il congelamento al 5% dei diritti di voto. La fusione Terna-Grtn dovrebbe avvenire nel 2005 e non essere legata, come si era ventilato, alla cessione da parte dell'Enel di una seconda tranche di Terna, la società a cui fa capo la proprietà della rete, il cui debutto in borsa è atteso tra maggio e giugno. Sul testo dell'atteso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri l'accordo tra i due dicasteri interessati, le Attività Produttive ed il Tesoro, sembra quindi ormai fatto. E prevedere di mantenere il controllo pubblico di Terna-Grtn. Un'indicazione che quindi dovrebbe rispettare anche il parere dell'Antitrust che, nei giorni scorsi, nella sua segnalazione al Parlamento aveva suggerito di ripensare la completa privatizzazione, auspicando il mantenimento pubblicistico del soggetto che nascerà dalla fusione. Una necessità - aveva spiegato il Garante - legata all'esigenza di garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale, superando le criticità che hanno portato al Blackout (insufficienza di reti e centrali).

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