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Benzina, nuova raffica di rincari

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Con il risultato che quattro su nove marchi viaggiano ormai a quota 1,117 euro al litro. Da mercoledì scorso, secondo i dati del Ministero delle Attività produttive, hanno rimesso mano ai propri listini l'Agip e l'Ip con rincari, rispettivamente, di 0,004 e 0,005 euro al litro, che hanno portato il prezzo alla pompa a 1,114 e 1,115 euro al litro. È tornata a salire, mettendo a segno un aumento di 0,002 euro al litro, anche la Tamoil che ha così portato il suo prezzo di vendita consigliato ai gestori a quota 1,117 euro. Stessa quota raggiunta venerdì scorso dall' Api ed alla quale, nel corso di questa settimana, si sono allineate la Fina e la Q8. Aveva rialzato i propri prezzi anche la Erg (+0,003 euro a quota 1,115 euro a litro), la Esso (+0,004 a 1,114) e la Shell (+0,004 raggiungendo 1,113 euro al litro). Rincari si registrano anche sul fronte del gasolio, salito sia nei due marchi dell'Eni (+0,003 euro all'Agip a quota 0,916 e +0,004 all'Ip a 0,917), sia alla Shell (+0,001 a 0,914). E, infine, anche alla Tamoil che è arrivata a quota 0,917 con un rincaro di 0,002 euro al litro. Il caro greggio e la ripresa del dollaro sull'euro rischiano di pesare sui conti dell'Azienda Italia che, se le tendenze internazionali non dovessero invertire tendenza, potrebbe ritrovarsi quest'anno a pagare un conto più salato di circa un miliardo di euro rispetto al 2003, nella bolletta petrolifera, la spesa cioè legata all'approvvigionamento di oro nero e prodotti petroliferi dall'estero. Se cioè le quotazioni dell'oro nero e il rapporto di cambio euro-dollaro dovessero mantenersi sui livelli attuali nei prossimi mesi, la fattura petrolifera 2004 toccherebbe - stimano gli esperti di settore - quota 16,1 miliardi di euro, contro i 15 miliardi del 2003. I primi quattro mesi dell'anno dovrebbero chiudersi con un leggero risparmio rispetto alla fattura del primo quadrimestre 2003 (5,1 mld di euro quest'anno contro i 5,5 di un anno fa), grazie ad una situazione che ha visto, soprattutto nei primi due mesi, un forte rafforzamento dell'euro sul biglietto verde (valuta di riferimento dell'interscambio petrolifero) e quotazioni internazionali del greggio inferiori a quelle dell'inizio del 2003.

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