Sul tabacco l'Italia porrà il veto
Dopo le proteste dei lavoratori, si affaccia l'ipotesi di un veto italiano per affondare il progetto europeo di riforma del settore, che il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, ha definito una «bomba occupazionale» per l'Italia. Un nuovo, potenziale contenzioso dopo quello sulle quote latte, che vedrebbe l'Italia opporsi a Bruxelles a tutela dei circa 135 mila posti di lavoro che, secondo governo e sindacati, sono a rischio. Tutta colpa del «disaccoppiamento», un meccanismo previsto dalla riforma ideata dal commissario Ue all'Agricoltura, Franz Fischler, che cambierebbe il sistema di assegnazione dei sussidi ai tabacchicoltori e - secondo l'esecutivo - metterebbe a rischio l'industria del tabacco dall'Umbria alla Campania. Alemanno ne ha discusso ieri a Palazzo Chigi con il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, i rappresentanti di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil e quelli dei comuni e delle regioni più coinvolti. In vista di un consiglio dei ministri Ue all'Agricoltura, previsto in settimana a Lussemburgo per discutere la proposta di Fischler, che si preannuncia rovente. Per il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, «non è la prima volta che il commissario Fischler tiene un atteggiamento assolutamente rigido fino all'ultimo momento. Ci auguriamo che ci siano i margini che ci aspettiamo e su cui abbiamo sollecitato sia il presidente della Commissione Ue, Prodi, sia il commissario Monti oltre a Fischler». Sul tema è previsto un Consiglio straordinario dei ministri Ue dell'Agricoltura a Lussemburgo. A poche ore dall'avvio della maratona finale del Consiglio Ue sulla riforma del settore del tabacco, il commissario europeo per l'Agricoltura, Franz Fischler, da Bruxelles si è difeso: «Non è vero che la riforma provocherà un drastico aumento della disoccupazione nelle regioni produttrici di tabacco». Fischler ha anche detto che «lo status quo non è assolutamente un'opzione proponibile». Ma in serata si è appreso che non è atteso per oggi nessun nuovo mandato da parte della Commissione europea al commissario Fischler nel difficile negoziato sulla riforma dei prodotti mediterranei - in primo luogo il tabacco - che debutterà a Lussemburgo, per continuare ininterrottamente fino al raggiungimento di un accordo tra i ministri dell'Agricoltura europei. Così, secondo quanto appreso a Bruxelles e salvo modifiche dell'ultimo minuto, oggi Fischler farà il punto della sessione ministeriale al collegio dei commissari senza però che nessuna nuova abilitazione sia all'ordine del giorno. Ieri i lavoratori italiani del settore sono scesi in piazza in quanto temono la perdita nell'intera filiera di 135 mila posti di lavoro. «Prodi non fare lo struzzo». È stato questo uno degli slogan più ricorrenti esposti ieri mattina dai lavoratori della filiera del tabacco di Campania, Umbria e Puglia scesi in piazza a Roma per ribadire il no alla riforma del sistema di aiuti delle Ue al settore e per chiedere il sostegno del governo italiano e del presidente della Commissione europea, Romano Prodi. La manifestazione indetta da tutte le sigle sindacali si è svolta a piazza Santi Apostoli, dove ha sede l'Ulivo e dove proprio ieri il presidente della Commissione Ue era riunito con il vertice della lista Prodi. Il passo è stato breve: terminati gli interventi dei sindacalisti, i manifestanti, soprattutto campani, si sono spostati sotto le finestre della sede nazionale della lista unitaria, invitando Prodi ad incontrarli.