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La benzina a 1,113 euro e va verso nuovi record Gli aumenti potrebbero avere pesanti ripercussioni sull'inflazione. In tre mesi rincari del 3,6%

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160vecchie lire. Con il carburante che in autostrada - in virtù delle maggiorazioni (fino a +0,015 euro al litro) previste per gli impianti su queste reti - dunque arriva a toccare 1,128 euro al litro avvicinandosi pericolosamente alla quota psicologica delle vecchie 2.200 lire che hanno anche rappresentato, nel 2000, il record storico mai raggiunto dalla verde. E, se la situazione internazionale (caro-greggio ed euro più debole sul dollaro) che ha innescato la volata dei carburanti non dovesse rientrare a breve, sulle tasche degli automobilisti italiani pesa il fantasma di nuovi rincari. Sui prezzi praticati alla pompa in questi giorni non sarebbe infatti stato trasferito del tutto l'apprezzamento della materia prima sui mercati internazionali e l'effetto cambio registrati nelle ultime settimane: il prezzo del carburante dall'inizio dell'anno ad oggi ha registrato, sui mercati internazionali (il Platt's per l'Europa) un rialzo di 0,066 euro al litro (da 0,178 dei primi dell'anno agli attuali 0,2435 euro), a cui si aggiunge il rincaro di 0,017 euro dell'accisa deciso dal governo a fine 2003 e l'incremento della relativa Iva (pari a circa 0,012 euro al litro). Per un totale, al litro, di 0,099 euro. Nello stesso periodo, però, i prezzi alla pompa - quelli cioè praticati nei distributori - sono passati da 1,050-1,055 di inizio anno all'attuale punta di 1,113 euro praticata in alcuni distributori, registrando quindi un incremento che si aggira sui 0,058-0,063 euro al litro: circa 0,035 euro al litro cioè in meno degli aumenti trasferiti finora al consumo. La decisione sul potenziale completo trasferimento degli aumenti sui prezzi alla pompa è legata, in ogni caso, alle singole politiche delle compagnie petrolifere. E qualsiasi previsione, anche su un possibile trasferimento di parte degli aumenti sul prezzo al pubblico, resta anche legato all'evoluzione delle quotazioni sui mercati internazionali. Per ora i rincari del carburante non hanno inciso sostanzialmente sull'indice dei prezzi al consumo fotografato a marzo al 2,3%. Ma solo nell'ultimo trimestre - ha reso noto l'Istat - i prezzi alla pompa sono cresciuti del 3,6%. Come dire: se la tendenza rialzista dei prezzi al consumo, spinti dalle tensioni internazionali del greggio, non dovesse invertire rotta, il caro-pieno rischierebbe di tradursi in una nuova spinta inflazionistica.

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