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È PARTITO il conto alla rovescia per il mercato finanziario unico Euro-Mediterraneo, che dovrebbe partire nel 2010.

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Un mercato, quello Euro-Mediterraneo, che comprenderà oltre i 15 paesi che fanno già parte dell'Unione anche i 10 stati che stanno per fare ingresso nell'Ue e una serie di paesi dell'area del Mediterraneo: per un totale di 40 nazioni e quasi 800 milioni di consumatori. Secondo il direttore generale dell'Abi, Giuseppe Zadra, che ha aperto la tradizionale tre giorni a Roma, «le banche italiane sono pronte a raccogliere la sfida, perchè caratterizzate da una forte missione europea». Per Zadra, «la forte infrastruttura dei servizi di pagamento e di supporto ai flussi finanziari che è stata creata a livello europeo consente all'Italia e alle sue banche di essere in prima fila nella fase di allargamento dell'Unione europea e nella costruzione dell'area euro-mediterranea». Nel corso del suo intervento, il direttore generale dell'Abi ha osservato che «soprattutto per la posizione geografica di assoluta centralità le banche italiane possono fare da ponte tra il bacino del Mediterraneo e il resto dell'Europa». Vanno in questa direzione i servizi di finanziamento al commercio e i servizi di «operazioni bancarie corrispondenti» (correspondent banking), «che le banche italiane offrono da molti anni con successo e apprezzamento», ha osservato il Direttore generale dell'Abi. A questi servizi, potranno affiancarsi quelli alle imprese sviluppati attraverso il Corporate banking interbancario, in corso di internazionalizzazione grazie a uno specifico progetto. Tutto ciò, ha concluso Zadra, «grazie anche alla presenza delle banche italiane sui mercati esteri, che, in alcuni di questi paesi, sono già attive e in certi casi addirittura leader, dando ampio sostegno alle realtà economiche locali».

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