120 milioni di euro per salvare anche Alitalia
È questa la scadenza che sarebbe emersa, a quanto s'apprende, nel corso del vertice di Governo, che si è svolto ieri a Palazzo Chigi presieduto dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Quella di ieri, infatti, è stata una riunione tecnica e preparatoria in vista di un nuovo vertice che, presumibilmente, dovrebbe tenersi la settimana prossima. E l'incontro è servito a fare una ricognizione su tutti i nodi ancora da sciogliere che riguardano sia la compagnia di bandiera che il comparto del trasporto aereo per poter procedere al varo delle annunciate misure di sostegno. Una nuova riunione tecnica potrebbe svolgersi già oggi. «È stato un approfondimento tecnico -ha riferito il viceministro per le Infrastrutture e Trasporti Mario Tassone -sulle varie opzioni per i requisiti di sistema. Le decisioni politiche verranno assunte la prossima settimana». Sui contenuti di merito del futuro decreto che al quale il Governo starebbe lavorando, massimo è il riserbo. Bocche rigorosamente cucite, infatti, da parte di tutti i ministri che hanno partecipato all'incontro, durato poco più di un'ora. Un'unica indicazione è però arrivata dal ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione, il quale, pur riferendo di non aver visto l'articolato del provvedimento, ha indicato una stima di 120 milioni di euro per le risorse per i cosiddetti «requisiti di sistema». Una cifra, questa, come poi hanno sottolineato fonti vicine all'incontro, che interesserebbe il 2004 e salirebbe a 200 milioni di euro a regime nel 2005. Inoltre, sulla questione dei tempi, lo stesso Buttiglione aveva escluso che il provvedimento potesse essere già approvato in questa settimana. Ma, nel corso della giornata e prima ancora del vertice serale, fonti vicine a ministeri competenti parlavano dell'orientamento del Governo a subordinare l'approvazione del decreto «salva Alitalia» all'intesa tra azienda e sindacati. La «deadline» per una possibile chiusura del negoziato era stata indicata per il 20 aprile prossimo, giorno in cui, peraltro, è stato convocato il consiglio di amministrazione di Alitalia per l'approvazione delle nuove linee del piano. Ma dai segnali che arrivano dal fronte sindacale, la strada del negoziato sembra essere ancora tutta in salita. La pregiudiziale che i sindacati pongono per poter accettare nuovi sacrifici, mettendo sul piatto maggiore produttività nell'ambito dei nuovi contratti di lavoro, è il varo dei nuovi requisiti di sistema e di un piano industriale all'insegna del rilancio e dello sviluppo. Un «no» a sacrifici senza rilancio è arrivato dai piloti della Uiltrasporti mentre il Sult teme, allo stato delle cose, una riedizione del vecchio piano Mengozzi quando invece è necessario un piano improntato a una netta discontinuità con il passato. E, avverte il Sult, i lavoratori non sono disponibili a sacrifici in queste condizioni.