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Sindacati: è stagnazione Per Urso segnali di ripresa

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L'unico a leggere positivamente le rilevazioni dell'Istituto nazionale di Statistica è il vice ministro delle Attività Produttive, Adolfo Urso, che intravede dei segnali di ripresa. Per la Cgil i dati Istat non sono una novità, anzi erano più che prevedibili. Il rischio ora è quello che il calo della produzione si ripercuota negativamente sull'occupazione. «Le famiglie si sono impoverite. I consumi così si sono ridotti e questo, di conseguenza, ha dato meno opportunità alla realtà produttiva italiana», ha detto il segretario confederale della Cisl Raffaele Bonanni che chiede di aprire una nuova stagione concertativa, dove ciascuno metta del suo per l'Italia. Anche il segretario generale aggiunto della Uil, Adriano Musi, individua nella «crisi di fiducia rispetto ai consumi e nella caduta del reddito di lavoratori e pensionati» le cause della stagnazione dell'industria italiana. L'Ugl punta invece il dito direttamente contro il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, indicandolo come uno dei maggiori responsabili del ristagno dell'economia italiana. A parlare di «stagnazione pressochè totale» è anche la Confcommercio. Ma il vice ministro Urso «intravede finalmente i primi segnali di ripresa della produzione industriale».

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